La collezione Luzzetti verso Grosseto
Il Tirreno, 25-03-2007, ––
Si tiene a maggio la mostra su”Teatralità nel barocco fiorentino”
GROSSETO. Il primo passo della collezione Luzzetti. Decine di opere del barocco fiorentino dell’antiquario Gianfranco Luzzetti saranno in mostra al museo archeologico di Grosseto - sala piano terra - dal 26 maggio ad agosto. L’esposizione, intitolata “Teatralità nel barocco fiorentino”, è un primo segnale della disponibilità del Comune di Grosseto ad acquisire la collezione Luzzetti: passo importante per la valorizzazione del patrimonio d’arte, parte del quale sarà acquisito dal Comune. L’amministrazione sarebbe a un passo dalla firma notarile; poi l’ufficializzazione in conferenza stampa. Voluto da sindaco e assessorato alla cultura e curato da Luzzetti nei particolari, l’evento è alle sue fasi preliminari per attrezzare ad hoc la sala del museo.  La mostra inizierà il 26 maggio; non ancora fissata la chiusura. L’ingresso sarà a pagamento, come chiesto dallo stesso Luzzetti. In programma sono l’apertura serale del museo per un paio di sere a settimana, un lussuoso catalogo edito da Polistampa Firenze, un ciclo di conferenze tenute da esperti del settore. Intanto Gianfranco Luzzetti - come promesso di recente - donerà a Grosseto uno dei suoi capolavori: un grand
e e suggestivo Santi di Tito (pittore di Sansepolcro nato nel 1535 e morto a Firenze nel 1603) dal titolo “Sacra famiglia con san Giovannino e Santa Elisabetta” (v. foto, olio su tela di cm. 167,5x114,5). La donazione era stata già annunciata dal celebre antiquario; il dipinto diventerà a breve patrimonio del Comune e farà parte della mostra. L’esposizione sarà tematica e dedicata ai capolavori del barocco fiorentino. Artisti importanti ispirati ai soggetti e tormenti dell’epoca, al dilemma ragione e sentimento, potere o limitatezza, felicità e disagio di vivere; ai lati dell’anima oscuri e posteriori alle certezze e luci rinascimentali. “Teatralità nel barocco fiorentino” è la prima di un ciclo di mostre annuali che d’ora in poi, presumibilmente ogni estate, saranno concordate e organizzate con Luzzetti al museo archeologico. L’evento di maggio è in preparazione sul fronte dell’allestimento, della sicurezza (sistemi d’allarme e copertura assicurativa) e climatizzazione. Non tutte le opere esposte al museo fanno parte della futura collezione Luzzetti (che grazie alla generosità dell’antiquario, ricordiamo, si sostanzierà di 38 capolavori tra quadri, sculture e mobilio). Come spiega Lucia Matergi, «la collezione Luzzetti &egr
ave; per Grosseto una delle priorità e insieme al teatro Moderno è tra le operazioni fondamentali per il risveglio culturale della città».  E intanto, ieri a Firenze si è inaugurata alla Fortezza da Basso la mostra mercato dell’antiquariato. Accanto all’esposizione più classica hanno trovato spazio eventi straordinari tra cui una selezione di dipinti del Seicento e Settecento fiorentino della stessa collezione Luzzetti che diventerà “maremmana”.  Gianfranco Luzzetti - originario di Giuncarico - abita da anni nel capoluogo fiorentino ma ha sempre detto di «non aver dimenticato la sua terra. Dove meglio collocare la mia raccolta post mortem, perché non andasse dispersa, se non a Grosseto, luogo della mia fanciullezza e degli amici di un tempo? Questo lascito è un atto d’amore per la mia terra e insieme la speranza di rimanerle legato al di là di ogni tempo, nella bellezza dei capolavori d’arte che ho raccolto». Dipinti e sculture del XIV e XVI secolo, dal Pinturicchio a uno straordinario studio di Sandro Filipepi detto il Botticelli; da Lodovico Cardi detto il Cigoli ad Alessandro Allori, a Salvator Rosa, Lorenzo Lippi, a uno straordinario Giovanni Bellini, veneziano. Grosseto - dopo aver atteso anni - è a un passo dall’acquisizione.