Quei manuali per stupire a tavola
Il Domenicale, 13-09-2008, Gianluca Montinaro
In epoca rinascimentale i principi intraprendono fra loro non solo schermaglie militari e diplomatiche. La lotta per la supremazia si combatte in tutti i campo: nell’arte, nello sport, persino nella cucina. Proprio quest’ultimo aspetto viene qui indagato, passando in rassegne luoghi, arredi e comportamenti legat
i ai banchetti del mondo nobiliare. Antologizzando brani da scrittori coevi (da Boccaccio a Della Casa, da Alberti a Croce e Mainardi), Paolini illustra i primi trattati culinari moderni fra cui il De honesta voluptate e valetitudine del Platina e i Banchetti dello scalco Cristoforo da Messisburgo, che si propone come manua
le per allestire un convito. I menù si preparavano con l’intento di stupire gli ospiti presentando vivande esotiche e fuori stagione. La necessità di imporsi attraverso lo stupore crea una cucina sofisticata ed estetica che rimarrà, fino al secondo dopoguerra a segnare la differenza di classe.