TALENT SCOUTING
Bazar - cultura e divertimento intelligente, 01-01-2008, Ciro Bertini
Chissà se Tiziana Perchiazzi legge Bazar. E se si sia mai imbattuta in questa rubrica che suggerisce per ogni libro recensito una colonna sonora: talvolta per affinità, tal’altra per contrasto. Ciò perché anche lei, al termine del libro, inserisce una nota in cui consiglia 21 brani – dalla Callas a Madonna – ciascuno a fare da tappeto musicale ai suoi racconti.
Racconti che non sono «scritti splendidamente», secondo lo slogan del narratore esordiente, essendo piuttosto racconti che dicono. Spesso c’&eg
rave; un inizio descrittivo di situazioni umane, che successivamente precipita in poche frasi nel compiersi di un destino. Si assiste al dipanarsi di tante vite, soprattutto di 30-40enni, intrise di solitudine e precarietà emotiva: i rapporti d’amore sono un’epifania cui segue l’inevitabile disillusione. A volte si respira un po’ un senso di condanna nell’appartenere a questa fascia d’età oggi (quindi tutto sommato nel far parte di una generazione): infatti si guarda alla classe dei genitori come privilegiati possessori d
i certezze e a quella dei più giovani – cui sono dedicati due racconti in forma dialogica: uno scambio di sms e una comunicazione attraverso Messenger – come fortunati portatori di sbarazzina spregiudicatezza.
A far da collante, oltre al termine “gelsomino” declinato in ogni salsa e a un’inquietudine che non fa prendere sonno, il punto di vista della Perchiazzi, rivelato in un incipit: «il fotografo osserva la vita degli altri senza molestarla».
Colonna sonora: ROBERT PLANT & ALISON KRAUSS Raising sand