Libri: ‘Variazioni mozartiane e altre poesie’ di Goran Sonnevi
AdnKronos, 13-09-2007, ––
Cultura Roma, 13 set. - (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Goran Sonnevi, il maggiore interprete della lirica svedese contemporanea, sara’ domani in Italia, ospite dell’Ambasciata di Svezia, per presentare il suo libro ’’Variazioni mozartiane e altre poesie’’, tradotto e curato per le edizioni Polistampa da Bruno Argenziano. L’evento avra’ luogo alle 17.30 presso il Circolo Scandinavo per Artisti e Scienziati di Roma. Sara’ lo stesso Sonnevi a leggere alcuni suoi componimenti in lingua svedese, accompagnato poi dalle letture in italiano e dall’intervento critico di Bruno Argenziano. Saranno presenti anche l’ambasciatore di Svezia, Anders Bjurner, e la direttrice del Circolo Scandinavo, Mette Perre
gaard. Nato a Lund nel 1939, Sonnevi ha pubblicato 15 raccolte di versi ed e’ stato tradotto in piu’ di 15 lingue, tra cui il cinese e il turco. Ha vinto numerosi premi letterari tra i quali, nel 2005, il prestigiosissimo «piccolo Nobel» svedese. "Variazioni mozartiane" e’ il diciottesimo volume della collana di poesia internazionale diretta da Mario Graziano Parri, "Biblioteca del Caffe’ / La fiamma e il cristallo". Sonnevi sembra qui esprimere al meglio alcuni tratti salienti dell’indole nordica: semplicita’ e naturalezza nei modi, rispetto sincero di tutto cio’ che vive. Alla poesia, a suo dire, e’ affidato l’importante compito di avvicinare la natura all’uomo per consentirgli di scoprirne i seg
reti e le meraviglie. In questa raccolta il poeta svedese mostra le principali tappe della sua carriera: dall’iniziale apprendistato nei primi anni ’60 alla militanza ideologica di ascendenza marxista con la denuncia della guerra americana in Vietnam. Piu’ tardi gli orrori commessi dai regimi comunisti in Europa e in Asia mettono in crisi il suo credo politico e lo riconducono alle sempre presenti angosce esistenziali. Tutta la sua esistenza e’ abbracciata dalla poesia. Comincia col fulmine che incendia la sua casa quando ha nove anni. Lo choc lo rende muto per un paio di giorni. Quando riprendera’ a parlare, la balbuzie non lo abbandonera’ piu’. Tranne, incredibilmente, quando il poeta legge i suoi versi in pubblico.