Gioconda Leonardo: studio, non è Monna Lisa Gherardini
La Repubblica.it, 06-09-2007, ––
La ’Gioconda’ di Leonardo non sarebbe Monna Lisa Gherardini. E’ quanto emerge dagli studi di Lillian Schwartz, Renzo Manetti e Alessandro Vezzosi appena pubblicati in volume da Polistampa. Quando l’artista e studiosa americana Lillian Schwartz dimostro’, nel 1987 - si legge in una nota - che i lineamenti del volto di Monna Lisa e quelli dell’autoritratto di Leonardo erano al computer perfettamente sovrapponibili, la notizia fece il giro del mondo. Nonostante la rivelazione abbia sconvolto interi studi sull’opera di Leonardo, il lavoro della Schwartz non e’ stato mai pubblicato in edizione internazionale. La sua teoria, com
provata da molte elaborazioni al computer e da una dettagliata e puntuale analisi, e’ oggi finalmente pubblicata in italiano e inglese da Polistampa nel volume Monna Lisa. Il volto nascosto di Leonardo / Leonardo’s hidden face (pp. 152, euro 14) a fianco alle tesi altrettanto innovative di altri due studiosi. Il libro prende spunto dal convegno organizzato nel 2006 dalla Provincia di Firenze, in cui la Schwartz presento’ per la prima volta in Italia la sua ricerca, comprovata da quella di Renzo Manetti, scrittore e studioso di iconologia e storia dell’architettura, e - con qualche distinguo - dagli studi di Alessandro Vezzosi, fon
datore e direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci. L’importante tesi a cui giunsero fu che la Gioconda non fosse affatto il ritratto di Monna Lisa ma che dietro i suoi lineamenti si celasse il volto di Leonardo. Renzo Manetti offre infatti una seria motivazione filosofica alla scoperta della Schwartz, individuando le ragioni di una cosi’ originale operazione in quella stessa filosofia che aveva dato vita anche alla musa ispiratrice di Dante. Allo stesso modo di Beatrice, che per molti critici rappresenta un vero e proprio alter ego spirituale del Sommo Poeta, anche Monna Lisa sarebbe l’immagine dell’intelletto di Leonardo.