Un reportage nella Firenze che non c’è più
Il Giornale dela Toscana, 05-09-2007, ––
Maria Sframeli, direttore del Settore documentazione della Soprintendenza al Polo museale fiorentino, restituisce oggi alla memoria quella che fu la città di Cavalcanti, di Cimabue, di Giotto e di Dante Alighieri con il volume Firenze 1892-1895: immagini dell’antico centro scomparso (ed. Polistampa, pp. 320, euro 42), quasi un reportage fotografico per l’assoluta dominanza delle immagini, e la semplicità e l’efficacia del commento scritto. Sono oltre 300 le lastre foto
grafiche eseguite fra l’agosto del 1892 e il dicembre del ’95 per documentare i palazzi e le case del centro storico prima e durante le demolizioni. Queste furono fissate dal piano di risanamento approvato l’8 marzo 1888 per ragioni di decoro urbano e di igiene sociale e comportarono la perdita in assoluto più grave subita in età moderna dal patrimonio culturale italiano. Lastre che si credevano perdute e sono state invece ritrovate negli archivi del Gabinetto Fotograf
ico della Soprintendenza. Le immagini riprodotte in grande formato nel libro, quasi tutte inedite, colpiscono per il loro silenzio impassibile e per il nitore elegante delle fotografie in bianco e nero, oltre che per le superbe inquadrature. Stemmi, lapidi, capitelli e quant’altro posano per l’obiettivo un’ultima volta prima di finire in mani rapaci o pietose e prender la via ora del mercato antiquario, ora del lapidario pubblico installato infine nel Museo di San Marco.