La Sicilia dopo lo sbarco dei Mille, al di là della storiografia ufficiale
Il Corriere di Firenze, 04-07-2007, ––
La storia della Sicilia all’indomani dello sbarco di Garibaldi, al di là della storiografia ufficiale e dei noti fatti d’arme, è stata raccontata nell’occasione del bicentenario del condottiero da Francesco Ghidetti, nell’ultimo numero della rivista letteraria "Caffè Michelangiolo" (A. XII, n. 1). Diretta da Mario Graziano Parri per Pagliai/Polistampa, in questi giorni di commemorazione la rivista ha voluto proporre un intervento del notot esperto di “questione meridionale” basato su documenti di recente scoperta. Ghidetti ha infatti rinvenuto 40 capitoli della “Dittatura garibaldina” presso l’Archivio di Stato di Trapani, le cui pagine racontano la Sicilia fra il giugno e il dicembre del 1860, quando dopo lo sbarco Garibaldi ne assunse il governo in nome di VIttorio Emanuele. Men
tre il nuovo ceto dirigente garibaldino era impegnato a capire le dinamiche interne della società isolana e portare nuova linfa alle decrepite strutture amministrative, i siciliani erano spesso impegnati in faccende molto meno eroiche, ai limiti del tragicomico. Le cronache raccontano di piccoli interessi locali, di richieste strampalate, di drammi umani consumati all’ombra della guerra di liberazione della Sicilia dal tallone di ferro borbonico. Un affresco che racconta le pieghe della realtà isolana, ben presto alle prese con vari problemi di ordin pubblico e di ordianria amministrazione spesso passati sotto ilenzio della storiografia. Oltre a questi originali documenti, il fascicolo riporta un altro inedito di valore: un gruppo di testi che costituiscono parte integrante del carteggio tra lo s
crittore Antonio Pizzuto e il critico Gianfranco Contini: le missive sono state casualmente rinvenute da Gualberto Alvino tra i documenti del prosatore siciliano presso il Fondo Contini della Fondazione Ezio Franceschini di Firenze. Si tratta di tre lettere - due indirizzate da Pizzuto a Contini e una a Margaret, moglie di quest’ultimo - allegate agli apografi manoscritti di alcune sezioni di Pagelle, nonché di un ’errata corrige’ relativo a La stufetta a petrolio e di una serie di note e messaggi di vario tenore aggiunti in calce agli apografi stessi. La copertina della rivista è dedicata alla scrittrice Grazia Livi, della quale nella sezione ’Buone arti’ si può leggere l’approfondita intervista rilasciata a Maria Antonietta Cruciata, una delle rare concesse dall’autrice fiorentina.