Maria Maddalena de’ Pazzi, “Santa dell’Amore non amato”
Zoomedia.it, 05-07-2007, Vanna Innocenti
Prosegue fino al 20 luglio 2007 al Seminario Arcivescovile di Firenze la mostra iconografica Maria Maddalena de’ Pazzi. Santa dell’“Amore non amato”con ingresso gratuito nei giorni martedì/venerdì in orario 10/12.30 – 16/18.30 e sabato e festivi in orario 10/13. La mostra fa parte delle celebrazioni per il IV centenario della morte di Maria Maddalena de’ Pazzi avvenuta il 25 maggio 1607. Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (1566-1607) è stata l’ultima figura femminile religiosa fiorentina a essere stata canonizzata dalla Chiesa Cattolica di Roma in epoca moderna. La Santa è conosciuta universalmente per le sue particolari esperienze mistiche. "I fenomeni straordinari da lei vissuti furono di varia natura: a volte si trattava di ascolto orante della Parola di Dio vissuto ed espresso in forme molteplici e, in genere, profondamente legata ai testi liturgici del giorno; altre
volte vere e proprie visioni o esperienze interiori più o meno accompagnate da interruzioni o sospensioni dello stato abituale di coscienza, altre ancora venivano registrati più abituali dialoghi spirituali con le consorelle, o forme di drammatizzazione, per concludere con la dettatura di lettere riguardanti soprattutto la riforma della Chiesa." A Firenze e in Italia, legata alla figura di Maria Maddalena de’ Pazzi, al suo messaggio etico e religioso, al suo impegno per il rinnovamento della dottrina della Chiesa nel modello di Cristo Gesù e all’originalità della sua esperienza di grande mistica carmelitana, venne realizzata per la prima volta, una raccolta iconografica di notevole interesse storico-artistico. L’esposizione propone la conoscenza dell’eredità spirituale di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi organizzata seguendo il filo biografico: Caterina-Maddalena adolescente, matura
, la sua esperienza di fede, tramite la rappresentazione iconografica realizzata da importanti artisti del suo tempo e delle epoche successive. In mostra vi sono 28 dipinti antichi dei secoli XVII e XVIII, 2 legni dipinti e 14 reliquie della Santa (tra cui un paio di scarpine, una cuffia, il guanciale su cui morì e vari oggetti di culto). La maggior parte delle opere proviene dal Monastero delle Suore Carmelitane di Careggi, eccezion fatta per 5 olii su tela rispettivamente di Livio Mehus (Museo dell’Opera del Duomo di Firenze), di Francesco Conti (Abbazia di San Miniato al Monte, Firenze), di Andrea Sacchi (Galleria degli Uffizi, Firenze) e di tre privati fiorentini. L’iniziativa è stata curata dello storico dell’arte Piero Pacini, studioso della materia, coadiuvato da Giovanni Leoncini dell’Università degli Studi di Firenze. Allestimento Eventi Pagliai - Catalogo Polistampa.