Due uomini alle prese con la malattia
Il Corriere di Firenze, 30-04-2007, Riccardo Cardellicchio
Polo e Virgili raccontano una battaglia vintaDue cognati accomunati nel dramma di una malattia insidiosa come l’epatite C. Due uomini che, accanto alle medicine, mettono la determinazione, la voglia di non arrendersi, l’attaccamento alla vita. Una battaglia vinta e una sempre in corso. Racconta tutto questo Epatite C. Itinerario di una guarigione (Polistampa, pagg. 120, euro 10). Autori i diretti interessati. David Polo, private banker, e Alessandro Virgili, padre e allenatore dei tennisti Alexia e Adelchi, e figlio del calciatore viola, “Pecos Bill
. Polo, nel 1973, ha quattordici anni ed è protagonista di un tragico incidente stradale mentre viaggia in auto con la famiglia. È il solo a sopravvivere. All’ospedale lo curano. Gli fanno le trasfusioni. Guarisce. E soltanto anni dopo scopre che il sangue era infetto. Nel 2002, a suo cognato Alessandro Virgili viene diagnosticata un’epatite “di probabile origine autoimmune”. Ce ne sarebbe di che disperarsi. Invece i due accolgono la malattia “come un dono, un’occasione per riflettere sulla vita, per riscoprire i valori veri e per riassaporar
e i piccoli piaceri”. David Polo si sottopone a una terapia terribile, che può avere effetti collaterali devastanti. Una terapia che di solito dura un anno. Ma lui dopo sei mesi è fuori del tunnel. Alessandro Virgili dice alla moglie: “Se guarisco scrivo un libro”. Ancora non c’è riuscito. Ma la guarigione del cognato l’ha considerata anche sua. E ha scritto il libro. Che ha due messaggi positivi: si può arrivare alla felicità anche avendo a che fare con la malattia. Che si può sconfiggere, la malattia, se si è convinti di poter guarire.