Amministrare la giustizia guardando sempre alle persone
L’Osservatore romano, 07-02-2007, ––
Le città sono vive. intorno alla metà del Novecento Giorgio La Pira, mentr’era intento a costruire la sua esperienza di sindaco della città che ormai sentiva «sua», intitolò così una raccolta di suoi scritti e discorsi. Era un titolo che diceva il vero: nella Firenze di quegli anni la vivacità era la conseguenza naturale d’una congiuntura alta per la presenza di molti autentici protagonisti, nessuno dei quali però fu mai tentato di portar la testa (per fina che fosse) in processione. In questo popolo che non dormiva i cristiani non mancavano: Vescovo era Elia Dalla Crosta (un profeta a cui non andava per niente largo il nome antico), preti come Giul
io Facibeni, Raffaele Bensi, il più giovane Lorenzo Milani e tanti altri davano alla Chiesa di Firenze un volto ben riconoscibile; e molti laici portavano in modo molto polifonico il loro personale contributo. Tra laici Gian Paolo Meucci occupò un posto tutt’altro che secondario. Lo dimostra questo libro, nel quale è raccolto un manipolo di suoi scritti ordinati in tre capitoli tematici: il primo (aperto da un saggio puntuale e elegante di Giulio Conticelli) testimonia del Meucci cristiano nel suo tempo e nella sua città, attento alla storia che gli si dipanava d’intorno e nella quale si era e si sentiva impegnato in prima persona; il secondo (introd
otto da un’acuta riflessione di Stefano Grassi) che dà conto del Meucci cittadino, intento a riflettere sulla storia che viveva tenendo saldamente inforcati i suoi occhiali di giurista colto; il terzo (a cui è premessa una riflessione illuminante di Alfredo Carlo Moro) che consente di valutare compiutamente il modo in cui Meucci esercitò la sua funzione di magistrato: senza mai nulla dimenticare di ciò che era indimenticabile - nè le ragioni somme della giustizia, nè il faticoso ma irrinunciabile privilegio dell’indipendenza - e guardando sempre alle persone (nel suo caso soprattutto alle minori) alle quali era chiamato a rendere il suo servizio.