Qui nacque il Pontormo
Il Tirreno, 13-05-2006, Milly Mostardini
FIRENZE. La città di Empoli porta oggi a compimento un’impresa, di cui erano state poste le basi nel 1994: restituire la memoria che merita all’antico borgo di Pontormo, che dette i natali a Jacopo Caracci - che dal borgo natio prese il nome di Pontormo - e aprire al pubblico la casa, restaurata, dove era nato nel 1494 il grande pittore. Oggi, dalle ore 16, verrà aperta la vecchia abitazione perfettamente riportata alla vita: presenti il sindaco di Empoli, Luciana Cappelli, il presidente dell’Ente Cassa di Risparmio, Edoardo Speranza, che ha sostenuto l’impresa, l’assessore regionale Mariella Zoppi, il presidente della Provincia Matteo Renzi. Partecipano Antonio Paolucci, soprintendente al Polo museale fiorentino, e Antonio Natali, direttore degli Uffizi, che ha curato il recupero dell’edificio. La casa di uno dei più grandi pittori del Cinquecento si trova in Via Pontorme 97: è un edificio su tre piani nel centro del borgo tardomedioevale, che il comune di Empoli acq
uistò nel 1994, già individuato come la casa dell’artista dal soprintendente Ugo Procacci, tanto che vi si trova una lapide apposta nel 1957 e scritta da Emilio Cecchi. L’acquisto dell’immobile costò varie decine di milioni di lire, il restauro è costato 250mila euro. Pontormo, trasferitosi a Firenze, nonostante le difficoltà economiche volle mantenere quella casa anche in età adulta, come risulta da atti archivistici. Al piano terreno è esposta una edizione in facsimile del Diario dell’artista, che era stata curata da Roberto Fedi nel 1996, per conto del Comune. Il Diario era stato scritto da Pontormo negli ultimi anni di vita, fino al 1556. Sono esposti inoltre alcuni disegni, in facsimile, per la preparazione della pala d’altare, che l’artista dipinse nel 1519 per la vicina chiesa di San Michele: gli studi elaborano i particolari delle bellissime figure dell’Arcangelo Michele e dell’evangelista Giovanni. C’è infine una replica cinquecentesca della “Mado
nna del libro”: l’opera autografa che non si è mai trovata. Questa sera, ore 21,30, l’attore Sandro Lombardi, affacciandosi dalla casa, reciterà alcune pagine tratte da “Felicità turbate”, il testo teatrale che Mario Luzi compose, ispirandosi alla vita del Pontormo. Sarà accompagnato dalle musiche appositamente composte da Giacomo Manzoni ed eseguite dal Quartetto Toscano: lo spettacolo aveva debuttato nel 1995 al Maggio Musicale Fiorentino, portato i scena dalla Compagnia Lombardi Tiezzi, per il quinto centenario della nascita del Pontormo. La casa dell’artista ospiterà un centro di studi sull’arte del Cinquecento toscano, convegni e seminari. Esce un bel libro, curato da Antonio Natali, edito da Polistampa, per il Comune, che illustra la storia della casa. Di lui scrisse Emilio Cecchi: artita «solitario tormentato incontentabile, nei suoi dipinti seppe dire una parola nuova, la cui dolente originalità sempre più è cara e fraterna allo spirito dei moderni».