Il prezioso liquido della vita
La Nuova Periferia, 20-12-2006, ––
Il latte come filo conduttore di questo saggio di Berruti.
Luca (1,27): Una donna alzò la voce e disse: beato il seno che ti ha allattato “Potrà la Madre della misericordia astenersi dal nutrire con abbondante flusso di latte coloro per i quali il Figlio suo poté e volle esalare lo spirito?”. La frase di Pietro di Celle scelta, insieme con le citazioni di Freud, Balzac, Meltzer, Camporesi e Omero, apre questo saggio interdisciplinare curato da Paolo Berruti. Monsignor Gianfranco Ravasi avvia la sua “premessa” citando Luca (11,27): “Una donna alzò la voce in mezzo alla folla e disse: Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui sei stato allattato!”. Da qui parte per un percorso biblico dotto e “condito di latte” fino ad arrivare, con Faust di Riez, alla conc
lusione: “O Maria, allatta il Tuo Creatore! Allatta il pane del cielo, il riscatto del mondo: offri la mammella a lui che la succhia… Il piccolo bambino si nutra del latte del tuo seno…”. Ed ecco il testo vero e proprio che divideremmo in tre parti. Dei saggi della prima, tutti rilevanti, indichiamo quello di Sara Melocchi, dedicato a una Madonna sforzesca milanese del 1494 e quelli che, partendo da punti di osservazione differenti, si soffermano sull’umanizzazione della sacralità - l’intervento è dello stesso curatore del volume - oppure sull’antropologia - è il caso di Massimo Centini - o ancora, sebbene non esistano “Madonne del latte” fra le polene, alla femminilità natale trattata in modo originale da Massimo Alfano.
Nella seconda parte sono invece le sche
de (sempre otto) ad approfondire l’argomento che diventa attuale, quando l’arte italiana “degli Anni Venti riscopre la forza iconica e primitiva della Grande Madre Lactans, rappresentata nella sua naturalezza da alcuni pittori del Novecento” (Mannini). La stessa attualità che possiamo trovare ne il latte come biologia (Nicoletti) oppure quando siamo condotti nell’atmosfera di un film che ha per sfondo un arazzo con la Madonna del latte (Celani).
In conclusione, un bel libro interdisciplinare arricchito, nella terza parte, da una preziosa pinacoteca d’illustrazioni a colori. Un libro il cui tema non poteva essere più appropriato che in questo momento dell’anno, con il Natale alle porte, la suggestione della natalità che preannuncia la salvezza degli esseri umani.