La stagione acerba
Città di Vita, 01-09-2023, ––
Per antica tradizione a Firenze non ci sono gli «eccelsi» pittori o i «preclari» scultori… Ci sono semplicemente gli artisti: grandi sì, che portano il nome di Giotto, Masaccio, Michelangelo… ma solo artisti! Sicuramente un’artista è stato Rodolfo Marmaioli, detto il «Marma», del quale ammiro un suo bel tabernacolo del 1967 che c’è all’ingresso di casa mia in via delle Pinzochere a Firenze. È logico che il «Marma» abbia insegnato a dipingere a sua figlia Marisa, ma Marisa Marmaioli piuttosto che con il pennello preferisce dipingere con la penna. Nel suo bel libro La stagione acerba, in cui narra la sua infanzia accanto al babbo pittore, ci rappresenta con grande precisione e freschezza la Firenze del secondo dopoguerra non solo con precise immagini della città di allora, ma anc
he dello stato d’animo del tempo, incominciando da quel sottile sentimento di interesse e allo stesso tempo inquietudine, che legava i fiorentini all’America (intendi Stati Uniti) e degli americani verso Firenze. Questo stato d’animo era una specie di amore e preoccupazione tra persone tanto diverse e allo stesso tempo tanto attratte le une verso le altre, superando difficoltà oggi inimmaginabili. Ora, infatti, chi vola a New York ha solo il problema del caro alberghi! In questo libro riscopriamo una Firenze che rinasce dopo le macerie materiali e morali della guerra, una Firenze intelligentemente legata alle sue tradizioni e abitudini. Si riscoprono le realtà delle varie zone cittadine, ancora con caratteristiche rionali e peculiarità del tutto particolari, che facevano sì che abitare in una c
erta zona significasse partecipare a un certo stile di vita, diverso da quello di altri quartieri. Nel racconto della sua vita in famiglia con il padre pittore, l’autrice ci fa vedere una città vivace, fatta di persone vere, di avvenimenti che segnavano il ritmo della vita cittadina, di personaggi che con semplicità tanto hanno influito sulla nostra Firenze. Poi si parla del mondo degli artisti… di piazza Donatello con le sue mostre all’aria aperta e i grandi capolavori dell’arte, passati e presenti. Piero Bargellini, mio padre, scrisse un bel libro, oggi introvabile: Città di Pittori. Marisa Marmaioli con il suo bel libro ci racconta, anzi ci dipinge, una Firenze ricca di idee, di sentimenti, di arte e di artisti veri, una Firenze che possiamo veramente definire… Città di Pittori!