De commodis litterarum atque incommodis
Giornale Storico della Letteratura Italiana, 01-07-2023, Maria Luisa Doglio
L’Edizione nazionale delle opere di Leon Battista Alberti sforna, nella sezione Trattatistica morale, questo trattato, un testo fondamentale che riprende e rielabora passi dei classici – in particolare Cicerone, Quintiliano, Orazio, Giovenale, Dante e Petrarca – sulla figura del letterato, dello studioso, dell’intellettuale, sul suo impegno, consapevole, costante, prioritario, verso sé stesso e verso gli altri, di essere la coscienza critica del potere e della società. Un’analisi programmatica della condizione, del ruolo e delle funzioni del letterato in cui si dimostra che le «litterae», lungi dall’essere inutili, hanno un’indubbia utilitas di tipo morale e civile perché ogni società ha bisogno di persone che ricerchino la verità per migliora
re sé stesse e il mondo, per aiutare a distinguere il bene dal male, il vero dal falso, l’essere dall’apparire. Proprio per questo le «litterae» sono incompatibili con ogni piacere mondano, con la ricchezza, soprattutto con i modi e gli onori della politica. L’invettiva contro i letterati che si piegano agli interessi del denaro si intreccia all’elogio della vita contemplativa in nome di virtù e conoscenza, mentre l’invito finale rivolto ai giovani «ad gloriam atque ad fructum posteritatis et immortalitatis» segna un ulteriore attacco polemico agli ideali dominanti di ricchezza e potenza. Il trattato breve, incisivo, quasi un pamphlet o un saggio di critica militante, risulta estremamente attuale in questi nostri giorni grami e duri, davvero «un’oper
a valida per tutti i tempi» come scrive Mariangela Regoliosi nella Premessa. Il testo in affinata edizione critica è preceduto da un’Introduzione molto ampia sulla cronologia e il contesto storico biografico, i testimoni manoscritti e a stampa, i legami di tradizione tra i testimoni, le fasi redazionali, i criteri ecdotici. Il secondo tomo offre, con riferimento ai capitoli e paragrafi del trattato, puntuali indicazioni sui fenomeni linguistici e sui rapporti intertestuali e intratestuali, secondo la prassi del ‘commento continuo’. Cui si aggiunge il fittissimo corredo di indici, dei manoscritti e delle stampe, delle opere di Leon Battista e di Carlo Alberti, delle fonti, con un prezioso Indice linguistico e stilistico e l’Indice dei nomi e dei luoghi.