La nostra raccomandazione
VDIG - Confederazione delle Associazioni Culturali Italo-tedesche, 17-10-2023, Eloisa Grande
Con il suo saggio “Johann Caspar Goethe e il suo viaggio in Italia”, versione italiana e non solo traduzione letterale del suo libro in tedesco pubblicato nel 2021, Chiara Santucci Ganzert ha arricchito e reso fruibili per un pubblico più vasto le conclusioni del suo lavoro di analisi e ricerca dedicato a Johann Caspar Goethe (padre del ben più famoso Johann Wolfgang) e al poco noto diario del Grand Tour da lui compiuto nel 1740 attraverso l’Italia.
L’autrice riporta, nella loro autenticità, frasi e frammenti del resoconto del viaggio (che Johann Caspar, a differenza di suo figlio, scrisse in italiano) collegandoli e completandoli magistralmente così da rendere ben comprensibile il pensiero dell’autore senza tuttavia privare il lettore del piacere di conoscere le “stranezze” e le sgrammaticature dell’italiano un po’ stentato ma ammirevole di Johann Caspar. Il risultato di tale lavoro di elegante ricucitura operato da Chiara Santucci Ganzert è un testo fluido e scorrevole, che ci solleva dalla difficoltà di leggere un testo lungo e di non semplice interpretazione, regalandoci di esso le parti pi
ù significative, nelle quali possiamo apprezzare sia le impressioni, a volte felici a volte sconcertate, del viaggiatore tedesco nell’Italia di allora, sia il suo sforzo di esprimersi in una lingua che non padroneggiava, laddove l’autrice non manca di fornirci delucidazioni.
Oltre a questa bella e accurata “sintesi” del diario di viaggio di Johann Caspar, il saggio ci offre anche informazioni dettagliate sulla sua famiglia di origine, frutto di approfondite ricerche che rendono il testo molto rigoroso dal punto di vista accademico, ma al tempo stesso più che gradevole e di facile lettura (grazie anche alle diverse note esplicative molto chiare) per un pubblico privo di una preparazione specifica in materia.
L’autrice utilizza infatti una prosa piacevolmente arricchita da riflessioni, trattate con molta sensibilità, sulle vicende e le relazioni familiari di Johann Caspar, in particolare nei riguardi della moglie, tanto più giovane di lui, e dei due figli ai quali riservò un’educazione molto rigida, ma decisamente lungimirante. Per questo motivo, l’edizione italiana del saggio non ha solo il pregio
di fornire una magnifica sintesi, ben congegnata, con frasi e frammenti del testo originario di Johann Caspar, ma anche quello di far conoscere ai moltissimi italiani che non comprendono la lingua tedesca questo particolare autore, finora ingiustamente sottovalutato.
Va sottolineato infatti che il vasto e significativo resoconto del Grand Tour, che Johann Caspar Goethe ha rielaborato per anni dai suoi appunti di viaggio, è decisamente particolare non solo perché scritto interamente in italiano ma soprattutto perché molto diverso anche nel contenuto dagli altri diari dei viaggiatori tedeschi, essendo ricco di acute osservazioni sulla situazione sociale, economica e religiosa della frammentata Italia del 1740, alla quale l’autore ha dedicato più attenzione che alle opere d’arte, a differenza di suo figlio e di tutti gli altri viaggiatori tedeschi del Grand Tour in Italia.
Ingiustamente dimenticato, il lavoro di Goethe senior, rivive oggi non solo per i cultori della materia, ma anche per un pubblico molto più vasto grazie al meticoloso lavoro di Chiara Santucci Ganzert e alla limpidezza della sua scrittura.