Un «uomo nero» e un colpo di scena nel finale
Corriere fiorentino, 08-12-2022, Caterina Baronti
Nel caldo di agosto, a Cerbaia, una ventenne viene ritrovata morta per tre colpi di pistola in testa così, senza finire nemmeno le sue vacanze estive. Il capitano dei carabinieri di Scandicci, Alessandro Amelia, torna in centrale con una nuova presa di conoscenza: il suo lavoro è sì faticoso ma per lui è una missio
ne. Inizia così “Il ronzio del calabrone” (Pagliai), l’ultimo libro di Andrea Gamannossi che regala al pubblico personaggi “buoni” ormai conosciuti e “cattivi” sempre nuovi. Questa volta, il serial killer è “l’uomo nero”, come quello delle favole, a cui piace inviare agli inquirenti messaggi cript
ici, frasi e poesie che apparentemente non significano nulla. Nulla come le vita di altre giovani donne, ritrovate uccise che con la prima vittima condividono lo stesso ateneo e il corso di teatro. Potrebbe essere un professore, un regista o addirittura uno studente? Chiunque di loro sia, è un gran colpo di scena.