«Nero addosso», il romanzo che affonda le sue radici nel passato dell’autrice
Toscana Oggi, 18-12-2022, Domenico Mugnaini
In qualche passaggio è crudo come difficile, talvolta, sono alcuni passaggi della vita di ciascuno di noi. In altre pagine è quasi violento, come violenti sono spesso i casi di cronaca che leggiamo sulle pagine dei giornali e, purtroppo, lo sono quelli che a qualcuno capita di vivere in prima persona. È tutto questo Nero addosso – Mauro Pagliai Editore – l’ultimo breve romanzo di Caterina Ceccuti, giornalista e scrittrice fiorentina. La protagonista, Lidia, è una giovane donna che la perdita del figlio - ancora piccolo – ha allontanato dalla sua vita precedente, da quelle certezze sulle quali aveva fondato il suo essere donna, madre e moglie, pittrice di successo. Lidia si trova a vivere improvvisamente in una società che non conosce, quella dello sfruttamento minorile, delle notti nel parco delle Cascine a Firenze e di ciò che avviene
tra i suoi cespugli, nei vialetti dove si vende e si compra droga ma anche i corpi e la vita delle persone. Giovani che loro malgrado si affidano a chi li sfrutta perché quasi mai hanno un’alternativa. Ecco quindi il secondo personaggio del romanzo, Ric, ma in realtà i lettori scopriranno che questo è solo il soprannome che Lidia decide di dargli, lo stesso del figlio. Un bambino che si trova a vivere storie più grandi di lui ma che non si staccherà dal suo protettore. Lidia uscirà sconfitta da questa storia che per molte notti la porterà a conosce la violenza della strada e di quel parco. E sembra uscire sconfitta anche dal riavvicinarsi di Massimo. In realtà sconfitto, in un primo momento è proprio l’ex marito che non si è dato per vinto ma che per questa voglia di riconquistare l’amore di Lidia rischia di perderla per sempre. C’è
un ultimo capitolo, che Ceccuti lascia ai lettori la facoltà di leggere o di lasciare perdere, ed è quello autobiografico dove, volendo, anche chi non conosce la storia dell’autrice, ha la possibilità di incontrarla e di scoprire che certo non è quella di Ric. Caterina Ceccuti è Lidia, una quarantenne ancora bella e piena di vita. Certo non è lei ad andare la notte a cercare Ric nel più grande e misterioso parco fiorentino, ma molte di quelle emozioni che si trovano in questo suo breve romanzo, sono quelle che lei ha vissuto in prima persona quando è morta Sofia. La bimba aveva solo 8 anni. Non è sparita nel niente ma per un genitore la perdita di un figlio non è spiegabile. Mai, o forse solo così. Anche Caterina Ceccuti non ha capito e non riesce ad accettarla ma proprio perché donna e madre, ha saputo in qualche modo uscirne.