Profumo di boom: viaggio a ritroso nel tempo verso le icone dei favolosi anni Sessanta
Toscana Oggi, 03-04-2022, ––
Com’è che dal «twist» siamo arrivati al «twerk»? Perchè i radiogrammi sono diventati «podcast»? E in generale, cosa resta oggi dell’Italia del boom economico? I nostalgici degli anni Sessanta non possono perdersi il libro Profumo di boom, scritto a due mani da Alessandro Bini e Bruno Santini e pubblicato da Sarnus (pagine 96, euro 8).
Attore, regista, autore teatrale e radiofonico, Santini aveva già firmato nel 2017 assieme al comico Andrea Muzzi un divertente pamphlet sul filo della nostalgia, Si stava meglio quando si stava pe
ggio? Ispirato alla trasmissione condotta dai due su un’emittente toscana.
Oggi, in coppia con lo scrittore Alessandro Bini, anche lui drammaturgo, ha immaginato un viaggio a ritroso nel tempo verso le icone dei favolosi anni Sessanta: mode e tormentoni, abitudini, prodotti culturali «di grido», modi di dire che ancora oggi molti ricordano.
C’è l’immancabile carosello, che per i bambini segnava inesorabilmente l’ora di andare a dormire, ci sono gli slogan più celebri della tv (come «Metti un tigre nel motore!»), e poi il m
angiadischi, le enciclopedie a fascicoli, i fumetti «con la K» come Biabolik, Kriminal e Satanik. Così, la lettura diventa un gioco, e allo stesso tempo un’indagine per riscoprire alcuni simboli di un’epoca di vero (o presunto) benessere, e vedere qual’è il loro ipotetico corrispettivo annuale.
Provando a rispondere ad alcune domande tutt’altro che scontate: quanto siamo cambiati davvero? In che misura la nostalgia influenza il nostro giudizio sul passato? E quanto, del presente attuale, stentiamo ancora a capire e metabolizzare?