Spinello di Luca detto Aretino
Città di Vita, 01-05-2021, ––
Protagonista quasi assoluto dello scenario pittorico toscano tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, Spinello di Luca detto Aretino è tra i più attivi pittori toscani del suo tempo. Aristide Bresciani ne ripercorre la vita; quella cha va da Capolona, dove nasce in una famiglia di orefici, fino alla crescita artistica e intellettuale maturata ad Arezzo e a Firenze. Vasari, come ricorda giustamente Bresciani, è il primo biografo di Spinello e nelle Vite del 1568 colloca la nascita del pittore nel 1308 (data contestata da molti autori) e attesta che egli è nato da u
na famiglia fiorentina, cosa poi smentita dal Milanesi che stabilisce che la famiglia era aretina. Bresciani in questo volume ripercorre fedelmente le notizie biografiche del pittore riportandone puntualmente anche l’albero genealogico. Esamina, inoltre, i periodi della sua formazione, da quello lucchese-pisano (1379-1385) in cui lavora per l’Ordine degli Olivetani di San Ponziano, al breve rientro in Arezzo che lui attesta nel 1385-86, quando realizza il bellissimo affresco dell’Annunciazione, La Madonna con il bambino e Storie di San Cristoforo nella chiesa di San Domenico,
l’Annunciazione e le Storie di Cristo e Maria custoditi nel museo Diocesano di Arezzo. L’autore indaga fedelmente e in modo puntuale tutte le fasi del lavoro e della vita di Spinello Aretino: il secondo periodo pisano-lucchese (1390-1393); quello fiorentino legato agli affreschi delle chiese del Carmine, di Santa Trinita e di Santa Felicita; il periodo di Città di Castello e Cortona; il periodo senese (1404-1408) e gli ultimi anni di vita. Inoltre l’autore ridiscute alcuni affreschi attribuiti ad Andrea di Nerio, che Bresciani individua come principale maestro dell’Aretino.