Gli spettacoli che non furono diventano mostra
La Repubblica, 12-05-2021, Gaia Rau
L’attesa, la delusione, la rabbia, lo spaesamento. Quella di ottobre 2020 è stata la ferita più profonda mai inferta al teatro italiano: un’estate di “semi normalità” alle spalle; di fronte, la prospettiva di stagioni appena iniziate o ai nastri di partenza, centinaia di spettacoli programmati, le sale pronte ad accogliere gli spettatori in sicurezza. Poi, la doccia fredda della seconda ondata di Covid, il ritorno ai dpcm e alle restrizioni, il buio che cala, nuovamente, sui palcoscenici.
È maturata in questo clima la mostra “Neo Skenè”, aperta da oggi al 13 giugno nelle sale espositive dell’Accademia delle arti del disegno in piazza San Marco (martedì-sabato 1
0-13/17-19, domenica 10-13; gratis). L’idea di Niccolò Mannini, direttore della galleria La Fonderia, e di Simone Teschioni Gallo, in collaborazione con Pupi e Fresedde, è stata quella di coinvolgere cinque giovanissimi artisti – Irene Bulletti, Leopoldo Innocenti, Rossella Liccione, Leonardo Moretti e Skim – invitandoli a trasformare le locandine e i manifesti, ormai inutilizzabili e pronti per il macero, che avrebbero dovuto pubblicizzare la stagione 2020/21 del teatro di Rifredi in tante opere d’arte. Il risultato sono una serie di lavori, oggi in mostra, che attingono a linguaggi diversi fra di loro, spaziando dal figurativo all’astratto, dalla street art all’approcc
io installativo. Ad accomunarli, la volontà di trasformare il vulnus in opportunità, la ferita in rigenerazione, raccontando come proprio gli spazi teatrali, chiusi al pubblico e insolitamente silenziosi, abbiano continuato a essere, in questi mesi, luoghi di creazione e produzione, mantenendo inalterata la propria vocazione grazie a un nuovo ponte tra arte visiva e messa in scena. Dal progetto è scaturita anche una pubblicazione, edita da Polistampa, che sarà presentata giovedì 20 alle 17,30 nel foyer del teatro di Rifredi. Una selezione delle opere uscirà inoltre dalle sale dell’Accademia per andare a occupare vetrinette e spazi di affissione fra Firenze e Scandicci.