Dal piombo ai computer. La storia della società dei giornalisti estinti
La Nazione, 02-08-2020, Sarah Esposito
«La società dei giornalisti estinti» è quella degli aneddoti mitici, del piombo, delle chiusure notturne, dei cronisti di strada. L’ultimo libro di Marco Gasparetti (Mauro Pagliai Editore), è un racconto quasi autobiografico che la penna del Corriere della Sera fa «del lavoro più bello del mondo». La storia di un giovane aspirante giornalista che vive sulla propria pelle il cambiament
o tecnologico, la trasformazione della professione. Uno sguardo interno, ironico e narrativo. Senza malinconie e nostalgie. Ne esce un quadro fatto di immagini che raccontano, soprattutto a chi quell’epoca non l’ha vissuta, cosa accadeva nei corridoi delle redazioni dei giornali prima dell’avvento dei computer. Ci sono lezioni di vita dei capi, gli esempi negativi e positivi dei colleghi
e la gavetta, lunga e faticosa. L’autore ha scritto questo libro durante l’isolamento. Il motivo? Da professore di giornalismo dell’università di Pisa si era accorto che i giovani studenti non avevano idea di come potesse funzionare il giornale. «L’estinzione del giornalismo? - commenta Gasparetti – se i giornalisti sapranno essere liberi, preparati e onesti, non ci sarà mai».