La Toscana in 100 pietanze «gastronomicamente scorrette»
Toscana Oggi, 06-10-2019, ––
Maccheroni con l’ocio, fiori fritti alle acciughe, fegatelli sotto strutto: sono esempi di cucina “ignorante”, nel senso di pesante, rozza, iper saporita. Ma non nel senso classico, quello di “mancanza di conoscenza”, perché tanti piatti che fanno impallidire i dietologi sono espressione di una cultura secolare. “Dimenticare queste ricette, questo sì, sarebbe da ignoranti”, spiega Antonio Pagliai, che con il giallista-gastronomo Andrea Gamannossi ha firmato un libro di ricette insolito e politicamente scorretto intitolato proprio Ricette ig
noranti (Carlo Zella editore, pp. 144, euro 13). Il volume, dedicato al panorama gastronomico toscano, è originale perché contiene piatti rari, spesso pescati dalle ricette di famiglia, perché affronta la tematica con un taglio ironico e con ricchezza di aneddoti e curiosità, perché si oppone al trend di una cucina raffinata ma impalpabile, vegetariana o vegana, molecolare o fusion. “Sono piatti in via d’estinzione in un mondo fatto di fast food e cibi pronti da supermercato, un mondo dove nessuno ha più tempo per cucinare”, spiega Gamannossi.
“Invece noi vogliamo proprio invitare i lettori, soprattutto i neofiti, a cimentarsi con i fornelli, anche per non incorrere in pericolose varianti da ristorante. Per questo ogni ricetta è descritta in modo chiaro sia negli ingredienti che nelle quantità, senza sottintesi e in modo accessibile per chiunque”. Per facilitare la consultazione ci sono gli indici (per provenienza geografica o per alimenti), e un insolito punteggio di ignoranza (da una a sei… teste di cinghiale) attribuito a ogni piatto. E tutte le provincie della Toscana hanno pari dignità.