Rivelazione. Boccaccio “templare” in segreto
La Nazione , 24-03-2005, Letizia Cini
Firenze - Dopo Leonardo, ecco un “codice Boccaccio”. Con tanto di affiliazione a una società segreta e di “segni” da individuare in particolari dipinti. Le Madonne del Parto.
Giovanni Boccaccio appartenne a una confraternita templare segreta. Lo scrittore del Decamerone, uno dei padri della lingua italiana, sarebbe stato un affiliato dei Girolamini, una confraternita di Firenze che avrebbe tramandato, dietro la facciata di un nuovo ordine monastico, la sapienza segreta dei Cavalieri del Tempio, dopo che nel 1312 era stato soppresso, con l’accusa di eresia, da Papa Clemente V. E proprio ai Girolamini, Boccaccio lasciò, in base al testame
nto, buona parte della sua eredità.
Niente di romanzato, però. E’ quanto emerge dalla ricerca storica effettuata da Renzo Manetti, architetto, già autore di studi sull’esoterismo, per le Edizioni Polistampa nel libro Le Madonne del Parto. Icone templari (pagine 40, euro 7). Manetti ripercorre la storia dell’ordine monastico dei Girolamini, fondati da Bartolommeo Bononi da Pistoia che nel 1344, dopo aver comprato “terreni e casamenti” su un’area fuori delle mura di Firenze, proprio nel mezzo degli antichi possedimenti templari, ottenne di vivere con agli altri monaci sotto la regola di S. Agostino (quella dei primi templari) con il nom
e di Girolamini.
Nello stesso periodo, osserva Manetti, compaiono in Toscana le prime Madonne del Parto, che accompagnano il fiorire dell’Umanesimo, per concludersi nella figura misteriosa che Piero della Francesca dipinse a Sansepolcro, che del luogo santo di Gerusalemme porta il nome.
Secondo Manetti, queste Madonne alludono inequivocabilmente ad una confraternita segreta, costretta a nascondersi, che cela in sé il mistero della Sapienza: “come nel seno delle Madonne del Parto si occulta il Verbo, in attesa del tempo per manifestarsi, così gli eredi dei templari celavano il proprio segreto, aspettando una nuova stagione di tolleranza”.