“All’aurora ti cerco”
La Voce di Ferrara, 13-05-2016, Marcello Musacchi
Un libro di Teresa Gianuizzi Minguzzi sul Salterio. I salmi sono una vera miniera di sentimenti, passioni, situazioni

Ho avuto il piacere di conoscere Teresa Gianuizzi Minguzzi presso la parrocchia del Lido di Spina, in occasione della presentazione del suo libro Il Vangelo secondo la nonna. Da allora l’autrice si è cimentata in altre riuscite operazioni di promozione della lettura del testo biblico.
Teresa ha la capacità di scrivere in una maniera gradevole e stilisticamente impeccabile, soprattutto di mettere al servizio dell’evangelizzazione la sua esperienza e la sua passione di educatrice. Cosa che ha fatto anche in questa sua ultima fatica dedicata al Salterio dal titolo All’aurora ti cerco. I salmi sono una vera e propria minieri di sentimenti, passioni, situazioni. Ritroviamo in essi tutti i colori, di cui un abile artista può servirsi, per realizzare un capolavoro, tutte le sensazioni, gli umori, le tonalità per mettere in scena un grande dramma spirituale, tutte le parole, per definire stati d’animo, che talvolta fatichiamo a riconoscere
e attraverso i quali tocchiamo il cielo, o sfioriamo l’abisso.
La gioia, per un istante di bellezza donata, si scambia rapidamente con la paura di un presente minaccioso e poi, ancora, con il ricordo, quasi tangibile, di un passato felice, in una giga di emozioni, che somiglia alle giostre che ci davano vertigine, quando eravamo piccoli. Gratitudine e rabbia si intrecciano, senza soluzione di continuità. Ogni situazione umana ha il diritto di essere nominata di fronte a Dio, nel rapporto con Lui. I salmi sono l’uomo: un caleidoscopio di grandezza e piccineria. L’autrice fa una coraggiosa scelta di testi. Non mette il lettore di fronte a qualcosa di indigeribile.
La sua opzione fondamentale è sempre legata alla convinzione che chiunque possa tentare l’impresa. In fondo, se con coraggio cominciamo a raccontarci di fronte a Dio, attraverso le parole dei salmi, questo sarà il modo migliore, per farlo sempre e senza reticenze. In questo caso chi scrive si pone come primo candidato a sperimentare questa verità. Le meditazioni, che Teresa pone accanto ai testi
scelti, hanno davvero un sapore buono. Improvvisamente il linguaggio universale del salterio diviene strumento vivo per guardare se stessi, di fronte a Dio. Una luce tenue, che consente di esplorare la dimensione personale nella prospettiva del Regno, che come afferma l’evangelista Luca ‘è nello spazio della vostra disponibilità’.
Mentre l’autrice offre le proprie meditazioni, senza ombra di tecnicismi, ma con il solo reagente del tempo vissuto, si avverte la forza di una vicenda umana raccontata con una sensibilità nuova, intessuta della presenza discreta della Misericordia. In questa luce anche la confessione più difficile si fa preghiera, l’emergere della coscienza genera lode. E lodare Dio, nonostante tutto, non è il compito più alto di ogni creatura? Credo proprio che questo bel libricino potrebbe costituire una sorpresa importante per molti educatori e catechisti ... ma anche un buon ‘antistaminico spirituale’ per le giovanili allergie alla preghiera. Nell’ascolto e nel silenzio possono nascere le cose migliori!