Un alfabeto di sfida
Caffè Michelangiolo, 01-07-2006, Elena Frontaloni
Esce Madre cometa, sesta raccolta di Maria De Lorenzo.
Un ruvido, garbato e implacabile corpo a corpo con le ragioni della poesia

[…] Madre cometa, sesta raccolta dell’autrice uscita nel 2005 per Polistampa, prosegue e approfondisce un discorso di cui Se parlo aveva già fissato le coordinate. Lo prosegue perché identico è ciò che si domanda e si ricava dalla poesia: una scia lucente e sminuzzata di parole già arse, prossime allo
spegnimento eppure ancora vibranti. Lo approfondisce perché dà nome e cognome a questa cometa rigorosa e sussultante scaturita dalle profondità del cuore: la chiama madre. Metafora delle fondamenta oscure della vita, che sono poi le stesse della poesia. Entrambe da sempre in bilico tra abbandono e istinto di conservazione, tra afasia e grido. […]
La poesia richiede razionalità, ragione chiede pure l’affermarsi dell’idioma scacciato dal
mondo cinico e violento, e la De Lorenzo sa benissimo che «qualcosa muore per sempre | se a scioglierla mi ostino |per ridurla a ragione». Così, la scommessa proposta nell’intera raccolta, dai singulti che invadono Terra Madre all’esempio di un’inutile resistenza espresso nell’Orecchino di Venere, è quello di una «schiava | con un cuore di regina | a tal punto ibridata |da voler inventare un alfabeto di sfida | per n secolo nuovo». […]