«Adagi con brio». Motto, proverbi e modi di dire spiegati in maniera divertente
Toscana Oggi, 20-09-2015, ––
Non tutti sanno che «stare freschi», nel senso di trovarsi nei guai, è un’espressione usata da Dante nella Divina Commedia. Mentre il proverbio «chi va con lo zoppo impara a zoppicare» deriva da un antico detto latino. Del resto, sono tantissimi i modi di dire che usiamo ogni giorno senza conoscerne l’origine o il vero significato. Ci aiuta Franco Ciarleglio e il suo «Adagi con brio» (Sarnus, pagine 112, euro 10), seguito di «Adagi ma non troppo». Il nuovo libro raccoglie ben 140 motti, locuzioni, battute, prov
erbi e burle con spiegazioni storiche ed etimologiche, arricchito dai disegni di Cesare Serni. Nato nel comune di Vinci nel 1949, Ciarleglio è esperto di tradizioni fiorentine e toscane. Fra i suoi libri ricordiamo «Struscio fiorentino», «Il Canto dei Bischeri», «Lo struscio toscano». Grande appassionato di arte, storia e folklore, Ciarleglio organizza frequenti passeggiate in giro per Firenze, durante le quali snocciola i racconti più affascinanti a partire dai monumenti, edifici, dai dettagli delle opere d’arte. Le sue
ricerche nel campo della lingua e dell’etimologia dei vocaboli di uso quotidiano sfociano adesso in «Adagi con brio» nelle cui pagine scopriamo l’origine spesso sorprendente delle espressioni tipicamente fiorentine ( come «cosa fatta capo ha» oppure «poggio e buca fa piano») e di altre locuzioni, ormai di uso comune, che risalgono al’antichità o al Medioevo. Un’antologia brillante e curiosa che ci porta dentro i fatti, le situazioni, le vicende storiche che hanno fatto nascere il nostro linguaggio quotidiano.