Lo scultore che dà un’anima al ferro vecchio
La Nazione, 13-09-2015, Massimo Cherubini
Pienza. Emo formichi , 88anni, trasforma in arte materiali di scarto Uno scultore pientino «genuino», Emo Formichi, che grazie alle sue straordinarie capacità, crea opere suggestive utilizzando ferro vecchio di scarto e altri materiali di risulta. Ieri ha inaugurato una sua personale, che resterà aperta fino all’11 ottobre. Una parte delle sue opere è esposta nella canonica della Cattedrale. Sì, una parte perché Emo, 88 anni, stimato da artisti, uomini politici e poeti come Mario Luzi, nel corso della sua carriera di opere curiose ed interessanti ne ha realizzate davvero tante. E pensare che prima di dedicarsi a tempo pieno, e con ottimi riscontri, a questo singolare
tipo di scultura ha lavorato la terra, ha fatto il falegname, l’autotrasportatore. Ha lavorato anche in una draga sul fiume Orcia. Ma fin da ragazzo aveva un’ottima vena artistica, che non ha mai abbandonato riuscendo a conquistare grandi soddisfazioni. Tra queste quella di essere stato apprezzato dall’ex presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, al quale ha donato una delle sue opere. È uno spirito positivo, quello di Emo, pientino doc, figlio di una terra e di una città che ha un glorioso retaggio rinascimentale.
La personale di EmoFormichi è un evento cittadino che premia un artista noto in Italia e all’estero per la sua straordinaria creatività e deli
cata poesia che le sue mani sanno comunicare.
Ed è con grande piacere-dice l’assessore Giampiero Colombini – che l’Amministrazione Comunale di Pienza «rende omaggio ad un cittadino che da sempre è vicino ed attento con la sua opera alle trasformazioni del paesaggio e alla trasmissione della tradizione più antica dei suoi mestieri alle giovani generazioni.»
Nell’occasione della mostra è stato presentato il libro di foto ed un film che Tamajano e Francesco Faralli hanno realizzato sull’opera e la storia di Emo dal titolo “EmoFormichi. Un racconto fotografico di Tamajano/un film di Francesco Faralli”, Edizioni Polistampa, Firenze.