Massimo Corsinovi, il poeta del silenzio
Toscana Oggi, 11-06-2006, Maurizio Schoepflin
Definito da Mario Luzi «il poeta del silenzio», l’empolese Massimo Corsinovi, autore di opere in versi, di saggi e di altri numerosi contributi accolti in opere collettanee, ha dato recentemente alle stampe un prezioso volumetto di poesie intitolatoAli di luna (Edizioni Polistampa, pp. 140, euro 12), un testo che, come annota Padre Fausto Sbaffoni nella Prefazione, «rifugge da tutto ciò che è inessenziale, anzi che dell’eliminazione del superfluo e del ridondante fa il proprio assunto di stile e di contenuto». In effetti, le liriche di Corsinovi si stagliano nitide, senza fronz
oli, prive di orpelli, eppure capaci di suscitare emozioni intense e non comuni. Anzi, proprio la loro nuda essenzialità, che risalta anche dall’essere collocate al centro della pagina, protette, si vorrebbe dire, dagli ampi spazi bianchi che le circondano, permette al lettore di gustare più a fondo i suoni che da esse emanano e che richiamano alla mente e al cuore il suono più alto, quello del silenzio. Inoltre, come sempre accade nel caso della poesia autentica, i versi corsinoviani non si esauriscono nella loro dimensione stilistica, secondo quanto, assai opportunamente, afferma ancora Padre Sbaff
oni: «La poesia di Corsinovi si rivela portatrice dei valori fondamentali dell’umano esistere... i versi... sono perciò carichi di forza profetica: richiamo, invito a riscoprire e ritrovare i principi e i valori primari dell’esistenza umana che il mondo della tecnologia e del consumismo ha smarrito o dimenticato». Per concludere questa breve nota, lascio di nuovo la parola al compianto Mario Luzi, il quale accostava a Corsinovi l’immagine dell’agnello: «L’agnello, cioè l’innocenza, la purezza, l’incorrotto che entra nel mondo. Senza sporcarsi».