Storie d’Oltrarno tra l’antifascismo e la resistenza
La Nazione, 17-08-2014, Giovanni Pallanti
    IL FIORENTINO   di GIOVANNI PALLANTI   STORIE D’OLTRARNO TRA L’ANTIFASCISMO E LA RESISTENZA L’OLTRARNO è composto da tre grossi insediamenti: San Niccolò, Santo Spirito e San Frediano. Nel libro di Stefano Gallerini Antifascismo e Resistenza in Oltrarno. Storia di un quartiere di Firenze (Carlo Zella Editore) si cita un’inchiesta sulle abitazioni popolari promossa nel 1907 dal Comune di Firenze, da cui risulta che “su 6.685 abitazioni censite in tutto il territorio comunale, 2.341 sono occupate da due o più famiglie; di queste ultime abitazioni il 49% si trovano localizzate in San Frediano. E ancora: su 1.107 abitazioni censite in Oltrarno per un totale di 7.199 abitanti, 132 abitazioni risultano mancanti di luce o di aria, 95 soggette a umidità, 192 interess
ate da cattive esalazioni e 61 in condizioni generali pessime”. In questa situazione di assoluto degrado viveva un popolo che aveva il record nazionale della tubercolosi e della bassa frequenza scolastica. Inutile dire che, in una condizione del genere, il senso dello Stato era completamente assente. Durante la Prima Guerra Mondiale si registrò un’altissima percentuale di disertori dalle fila dell’esercito italiano. Il sovversivismo e l’anarchismo furono dati contraddistintivi dell’identità dell’Oltrarno fiorentino dal 1861 all’avvento del Fascismo. Molti sottoproletari aderirono al Fascismo così come l’idea di Stato sostenuta dal Fascismo radicalizzò ancor più il senso di non appartenenza di un’altra cosipcua parte dei fiorentini d’Oltrarno alla comuni
tà nazionale. Il Fascismo fiorentino fu duro e crudele: Amerigo Dumini, l’assassino di Giacomo Matteotti, e Alessandro Pavolini, capo dei Repubblichini di Salò, erano fiorentini. Personaggi che hanno segnato la lotta antifascista nell’Oltrarno sono la medaglia d’oro Bruno Fanciullacci e Aligi Barducci, comandante della divisione partigiana Arno ucciso in Santo Spirito nel ’44 mentre parlava con Don Bruno Panerai di come organizzare la lotta ai franchi tiratori. Ma dal libro di Gallerini emerge un altro personaggio di grande spessore: Fernando Borghesi, comandante partigiano, ebbe un ruolo di primo piano nella resistenza al nazifascismo. Fu proposto come sindaco di Pistoia e come deputato dopo la Liberazione. Rifiutò tutto e tornò al suo mestiere di imbianchino nell’Oltrarno fiorentino.