Piccolo o grande, il gioiello come arte
Il Tirreno, 24-04-2014, Elisabetta Arrighi
L’arte e l’artigianato orafo, la tradizione e la modernità. Così il gioiello diventa protagonista di una interessante rassegna che sta per aprire presso lo spazio mostre dell’Ente Cassa di Risparmi di Firenze (via Bufalini 6) e il Museo Horne. Un appuntamento nel corso del quale si potranno ammirare i gioielli di artisti che vivono e lavorano in Toscana, capaci di dialogare con i grandi temi dell’arte e del Rinascimento, ma al tempo stesso con la modernità che diventa bellezza, leggerezza, emotività. La rassegna presenta quindi pezzi della tradizione orafa da indossare quasi come fossero sculture, sicuramente piccole opere d’arte che possono essere in materiali preziosi come l’oro o l’argento, ma anche in bronzo o in resina, in marmo di Carrara o in metallo con incastonate pietre preziose. Così troveremo pezzi firmati da scultori come Igor Mitoraj, Ivan Theimer, Roberto Barni e Cordelia von den Steinen,
artisti che hanno unito la loro specificità a quella degli orafi. Ci sono anche i ceramisti e i pittori, in un crogiuolo dal quale la materia è uscita plasmata a trasformare in gioielli come collane, spille e pendenti che sprigionano forza e luminosità, creatività e inventiva, che riescono a unire la tradizione classica a quella moderna. E accanto a grandi nomi (che vedremo fra poco) ci sono anche gli artisti usciti da scuole come il liceo artistico di Porta Romana e Le Arti Orafe. La mostra, curata da Ornella Casazza e Laura Felici, promossa da Oma, vedrà così nella sezione ospitata presso il Museo Horne (via de’ Benci 6) una “contaminazione” tra arte e gioiello, il dialogo fra i pezzi di Mitoraj e von den Steinen con le Madonne trecentesche e la tavola dorata di Giotto che fanno parte della collezione di Herbert Horne. Ma non solo: i gioielli verranno esposti in mezzo ad arredi antichi e altre opere d’arte mediev
ale e rinascimentale, in un crescendo di emozioni e sensazioni. Fra gli artisti troviamo – fra gli altri – Stefano Alinari, Angela Caputi (ovvero Giuggiù, creatrice del gioiello “povero” in resina, colorato, affascinante e intelligente), Fuchi Arata, Florence Lopez (parigina trasferita a Firenze), Do Konig Vassilakis (tedesco, che vive a Lucca), Mitoraj (polacco di origine, trasferito a Pietrasanta), Cordelia von den Steinen (dalla Svizzera a Fivizzano). Complessivamente, nella rassegna, ci sarà una selezione di opere di 32 artisti che saranno presentati ufficialmente alla vigilia dell’apertura della grande esposizione il cui titolo completo è “Gioielli d’artista: la tradizione nella modernità”, che resterà aperta dal 30 aprile al 15 ottobre sia presso lo spazio mostra dell’Ente CdR fiorentina che il Museo Horne. Il catalogo della mostra è edito da Polistampa.