Un indimenticabile agosto, romanzo d’esordio di Guido Céccoli
Nove da Firenze, 15-04-2014, Niccolò Lucarelli
martedì 15 aprile 2014 ore 22:18 | Cultura Edito dalla fiorentina Noripios, narra l’avventura americana di un adolescente italiano, che lo accompagnerà nella sua vita di uomo adulto in giro per il mondo, a raccontare i drammi dell’umanità PRATO - Pubblicare un libro oggi in Italia, è cosa che suscita ben poca sensazione nel non vasto pubblico dei lettori, abituati come siamo a vedere quasi quotidianamente gli scaffali delle librerie strabordanti di "novità". Che tutte lo siano, per un motivo o per un altro, c’è da dubitarne. L’originalità è scarsa, così come è scarsa la qualità, concettuale e linguistica, delle tematiche proposte. Ma accade d’imbattersi in piccoli volumi piacevoli, di autori esordienti che esordiscono non per caso ma perché sentono l’urgenza autentica di parlare agli altri. Un indimenticabile agosto è il romanzo d’esordio di Guido Bellatti Céccoli, presentato ieri al Ridotto "Montalvo Casini" del Teatro Metastasio di Prato. Céccoli, giurista e storico, avvocato e giornalista, seppur fiorentino di nascita, svolge l’attività di diplomatico per la Repubblica di San Marino, e anche dalle sue numerose esperienze all’estero, sia per piacere sia per lavoro, ha tratto ispirazione per un romanzo che Umberto Cecchi,
giornalista e scrittore a sua volta, intervenuto alla serata, definisce un romanzo di formazione, d’incontro, di dialogo, un libro "del destino", per la circolarità della vicenda narrata, i cui sviluppi iniziali torneranno a farsi sentire alla fine. Come racconta lo stesso autore, sin dall’infanzia ha provato il piacere di scrivere, decidendo di tentare il grande passo della pubblicazione soltanto nella piena maturità. Lungo è stato il percorso che lo ha portato a scrivere Un indimenticabile agosto, storia dell’estate americana di un adolescente pratese, che, oltre a scoprire la "sua" America comincia a capire meglio se stesso, confrontandosi con una realtà quotidiana diversa dalla rassicurante città di Prato, dov’era cresciuto protetto dall’alveo familiare. È il suo passaggio all’età adulta, non sempre facile, fra avventure e incroci con l’odio razziale, i crimini e le ingiustizie, oltre a incontri che saranno tappe importanti per quanto riguarda la nascita di rapporti umani che lo seguiranno per tutta la sua vita di reporter di guerra, fino al momento di ritornare, a distanza di decenni, proprio in quell’America che lo aveva visto ragazzo. Seppur qualche analogia con l’autore pare di ravvisarla, in realtà il romanzo non ha niente di autobiografico, che se l’autore ha scelto quale protagonista
un giovane pratese, perché lui stesso ha abitato a Prato fino all’età di sette anni, pur essendo nato a Firenze, e vi ha poi frequentato l’Istituto Buzzi. Per il resto, si tratta di un’opera di fantasia, che però è un gradevole mélange di entusiasmi d’adolescente, e più mature prese di coscienza delle terribili realtà che affliggono il Pianeta. Un romanzo di formazione, anche, che accompagna il lettore prima alla scoperta dell’America profonda, poi dei tanti drammi che nel secondo Novecento hanno martoriata l’umanità, non ultimo la guerra civile nella ex Jugoslavia. Il volume è edito da Noripios (http://www.noripios.com/), casa editrice fiorentina indipendente diretta da Antonio Pagliai, che ha quale campo di riferimento gli autori dell’area latinoamericana, ma che lascia spazio anche a una rigorosa selezione di narratori italiani. Una politica non facile da portare avanti, considerando l’alto numero di nuovi autori nazionali che quasi ogni settimana il mercato propone, ma che dietro lasciano intravedere campagne pubblicitarie, interessi di marketing, show televisivi, e quant’altro, senza offrire al lettore quella qualità che è suo diritto aspettarsi. Pubblicare meno e meglio sembra essere la scelta di Noripios, che vanta nel suo catalogo autori quali Marco Vichi ed Emiliano Gucci.