40 anni fa in riva alla Sieve
Informatore, 01-02-2014, ––
Quando la medicina era davvero “alternativa”, e le mamme appendevano l’“erba della paura” alle travi del soffitto per scacciare gli incubi dei più piccoli. Quando la bicicletta ce la costruivamo con i pezzi di ricambio perché tutto doveva durare nel tempo. Quando le prime Case del Popolo riunivano l’intera citt
adinanza dei borghi di campagna in feste di paese, serate di ballo e gare alla famosa Ruota di Cecco… Questo è il mondo rievocato da Alessandro Sarti in una vivace e brillante autobiografia che si fa racconto di una generazione, memoria di un passato che affonda le sue radici in un piccolo borgo come Montebonello, nel Comune di Pontassieve ma dav
anti a Rufina da cui è diviso dal fiume Sieve. Frammenti di un’educazione alla vita, di una formazione in un’Italia che, tra gli anni ’70 e ’80, iniziava a fare i conti con quel mito del benessere che avrebbe portato a profondi cambiamenti nel modo d’intendere le relazioni interpersonali e la stessa idea di felicità.