Lotta alla mafia. Le rivelazioni di De Gregorio
La Nazione, 01-12-2013, Giovanni Pallanti
Giuseppe De Gregorio ha finalmente pubblicato le sue memorie, lui le definisce “appunti” della lotta alla mafia da lui compiuta alla testa del gruppo carabinieri Palermo 2. Il libro ‘Mafia, due anni di sfida a Cosa Nostra’ (Mauro Pagliai Editore) è un memoriale segreto del più grande scontro tra mafia e istituzioni avvenuto tra gli anni 1985 e 1987. Giuseppe De Gregorio, nato in provincia di Benevento nel 1938, dal 2001 è in congedo dall’Arma dei carabinieri col grado di generale di divisione. Come tenente colonnello ha comandato nei primi anni Novanta, come generale di brigata, ha comandato la scuola dei Marescialli e dei Brigadieri dell&rs
quo;Arma nel complesso di Santa Maria Novella. L’ho conosciuto molto bene e siamo amici. Il libro che ha scritto è un dossier completo di nomi e cognomi su chi, a Palermo, tra forze dell’ordine e magistrati, frenava in ogni modo la caccia ai boss mafiosi.
L’allora tenente colonnello De Gregorio riuscì a catturare il capo dei capi della mafia, Michele Greco, e una lunga serie di pericolosissimi latitanti. I guai, per il valoroso ufficiale dei carabinieri che ruppe la tregua tra Stato e mafia, cominciarono dopo l’arresto di Michele Greco, e si può ben dire che diventò il bersaglio di un malevolo fuoco amico proveniente da alcuni settori
dell’Arma dei carabinieri e della Magistratura palermitana. Il libro del generale De Gregorio, figlio e padre di magistrati, è un resoconto ‘esplosivo’ di un servitore dello Stato che ha dovuto combattere la mafia e i collusi con la mafia. Rimane una consolazione: Giuseppe De Gregorio è diventato generale di divisione. Per come si erano messe le cose dopo l’arresto del capo della mafia, poteva essere ammazzato o, nella migliore delle ipotesi, finire la carriere come tenente colonnello. In più è fondamentale ricordare che dalla parte di De Gregorio e dei suoi carabinieri ci sono sempre stati i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.