I custodi del Purgatorio
Giuseppe Previti Blog, 08-04-2014, Giuseppe Previti
Ci sono tra noi degli individui capaci di sottrarre agli altri con i loro comportamenti le scorte di energia vitale, vengono indicati come i vampiri energetici. Non ci accorgiamo della loro presenza, salvo che dopo averli incontrati avvertiamo sintomi che vanno dalla svuotamento alla stanchezza, dalla paura alla collera. Insomma personaggi  con i quali abbiamo a che fare tutti i giorni, e che con la loro maleducazione, protervia, furbizia, indisponenza ci producono quanto meno dei traumi se non dei veri e propri danni fisici. Ma c’è anche chi si accorge di queste presenze, ne denuncia le malefatte, addirittura decide di dare loro la caccia. È uno strano individuo, Catone, che in base a un antico manuale li vuole distruggere. Se questo è l’antefatto da cui prende avvio I custodi del Purgatorio, secondo thriller di Paolo Piani dopo Un povero diavolo, ecco che la storia si aggancia appunto alla precedente con l’entrata in scena di Saimon Simoncini, lo scombinato investigatore privato fiorentino, che viene incaricato dalla famiglia di ritrovare un giovane improvvisamente scomparso. Ma c’è anche una speciale congregazione che agisce nell’ombra che si è assunta il compito di tutelare la comunità contro i soggetti difficili, quelli che potevano causare problemi, alcuni ritenevano di avere a che fare con creature diaboliche e sovrannaturali, ma alla radice di tutto c’era la volontà di combattere e neutralizzare, ma senza ricorrere alla violenza estrema, chi causava del male alla comunità, e per questo i membri di questa setta occupavano tutti posizioni di prim’ordine nella società. C’era stato un tempo in cui il compito di combattere questi “vampiri energetici” era affidato ai c.d. Custodi del Purgatorio, i cui metodi potevano anche andare oltre i limiti della legalità. E a questo punto la faccenda si ingarbuglia ancora di più : i membri della c
ongregazione intuiscono che quel Catone che sta agendo in Firenze contro i vampiri è un individuo che viene dal passato o quanto meno lo conosce, usa mezzi violenti e quindi anche loro si mettono in caccia di Catone e delle sue vittime. Ma a questo punto anche la polizia è allertata, è stata minacciata una nota scrittrice, alcune persone sono scomparse e si pensa a un rapitore seriale. E a tirar le file, sia pure a modo suo, c’è il nostro investigatore ruspante, Saimon, dalla vita sempre più scombinata, perde l’appartamento al poker, non lega con nessuno, anche con donne combina dei gran casini, cerca di riconquistare l’affetto del figlio, ma quando gli capita questo caso del giovane scomparso ci si butta sopra a capofitto, capisce che è la sua ultima occasione, e alla fine tra un aiuto e l’altro arriva a capire quel che sta accadendo, insomma è meno… bischero di quel che sembra!
Dopo Un povero diavolo, con molti di quegli stessi personaggi, Paolo Piani torna in libreria con I custodi del Purgatorio un romanzo giallo a più dimensioni, c’è il giallo investigativo, c’è il giallo storico, c’è il mistery, c’è il thriller, c’è anche una certa vena umoristica. La storia è ambientata a Firenze, protagonista quel Saimon Simoncini nei panni dell’investigatore un po’ imbranato, ma ad onor del vero la storia prende poi una sua strada, anche abbastanza originale, mescolando presente e passato. La Firenze di Piani non è quella patinata delle vie dei negozi griffati, è la Firenze dei quartieri dove la vita quotidiana è ricca di gente e di episodi, di chiacchiere e di piccoli fatti, questo rende più viva e più credibile la storia. Paolo Piani nasce come sceneggiatore di fumetti, è quindi abituato a dare il giusto taglio a personaggi e dialoghi e questo lo si nota anche in ques
to romanzo dalla struttura snella e ben evidenziata, sia nei personaggi che nella trama. L’argomento che affronta l’autore può sembrare paradossale, ma non è poi tanto strano trovare nella vita quotidiana degli individui che con i loro atteggiamenti ci spossano, ci infastidiscono, insomma quelli che possiamo chiamare “vampiri energetici”. Sono persone quindi dannose e da eliminare. Nella storia si intrec- ciano vari personaggi, una delle particolarità è che a un certo punto è difficile capire chi sono i buoni e chi sono i cattivi, anche perché i c.d. “vampiri” sono formalmente antipatici, ma non soltanto, dai loro atti possono scaturire veri e propri danni agli altri. E a questo punto viene da chiedersi se anche Catone, il “giustiziere” è poi veramente e totalmente cattivo, o sta compiendo una sana opera riparatoria ? Scherzi a parte, il fine non giustifica i mezzi, ma sembra che l’autore voglia anche metterci in guardia contro chi attenta consapevolmente o meno alla nostra pace quotidiana. Una storia surreale, dai toni grotteschi, con questo investigatore che apparentemente è una frana, e come uomo e come detective, con Catone che da la caccia ai…vampiri seguendo le norme di un antico rituale. Ma accanto a loro una miriade di personaggi, diciamo che il romanzo è corale,  dove Firenze reclama la sua parte. La Firenze dei viali, dei quartieri intorno lo stadio, la Firenze dove impazza il tifo per la Fiorentina,  dove si fa la fila per gli happy-hours, ma è la Firenze vera della gente normale che parla di cose normali. E non mancano i toni divertenti, ad esempio i colloqui tra Simon viola sfegatato e il figlio, romanista altrettanto convinto, anche nel parlare sono opposti, un vero spasso… Tutto scritto però senza perdere di vista le caratteristiche del giallo intriso con un po’ di fantastico  e tanta ironia…