Arnolfo, alle origini del Rinascimento fiorentino
I ‘Fochi’ della San Giovanni, 01-05-2006, ––
In occasione della mostra che chiude le celebrazioni del VII centenario della morte dell’architetto e scultore, scomparso a Firenze fra il 1301 ed il 1310, questo catalogo offre l’occasione di valutare il confronto fra le opere dell’artista nella stagione di massima vitalità e genialità della storia di Firenze. Di Arnolfo, dalla bottega di Nicola Pisano, si seguono le sue opere a Rom
a e in Umbria, e i suoi monumenti simbolo a Firenze, come Palazzo Vecchio, la Badia, Santa Croce, il Duomo. E qui il Brunelleschi poté rassicurarsi sulla tenuta della sua cupola, grazie ai ‘fondamenti’ e gli ‘sproni di muratura’ realizzati da Arnolfo. Nelle sue sculture riportate nel catalogo, si coglie una verosimiglianza plastica e ritrattistica, rivelando come Arnolfo abbia captato dall̵
7;arte gotica il senso di naturalezza, nobilitandolo con la misura e l’equilibrio colto nelle opere classiche, dando il senso dello spazio, nel quale colloca la propria opera. Ci appare solenne e realistico nella resa delle immagini ufficiali o simboliche, e anche vigoroso ritrattista nelle immagini di defunti di rango o santi, pronto a cogliere i segni di un’umanità attentamente osservata.