Scrittori: il collega amico, Oriana Fallaci antipatica? In realtà molto timida
Adnkronos, 08-04-2013, ––
“Una donna eccezionale, estremamente dura e sensibile, ricca di una grande forza interiore, raramente disponibile a rilassarsi, attratta dalla solitudine ma consapevole che non si può vivere soli. Una donna tenace, alla ricerca di se stessa e degli altri, una donna in realtà molto timida, che si rende antipatica per difendersi dall’ostilità del mondo e della vita”. Così il giornalista e scrittore Umberto Cecchi ricorda l’amica Oriana Fallaci, dipingendone un ritratto inedito e toccante nel suo nuovo libro dal titolo “Oriana Fallaci. Cercami d
ov’è il dolore”, pubblicato da Mauro Pagliai editore (pp. 320, euro 13).
Dal dialogo di Cecchi con la Fallaci, che inizia nella Firenze degli anni ‘60, emerge il lato più privato della giornalista e scrittrice fiorentina, protagonista di un lungo e travagliato percorso che passa attraverso guerra e pace, vita e morte, e ancora illusioni, rabbia e tradimenti dell´esistenza, ansie e depressioni.
Il libro associa ricordi e aneddoti per indagare a fondo sulla storia personale della protagonista e sui suoi sentimenti, ma anche sulle convinzioni più
profonde e sui motivi ispirativi delle sue opere, dalla critica all’Islam all’onnipresente tema della morte. Non mancano immagini toccanti come il funerale disertato dai fiorentini, e con esso la critica a una città che lei aveva amato sopra ogni altra al mondo e che l’aveva lasciata sola, ignorando la scomparsa di una delle donne più significativa del Novecento. “Credo che questo libro”, scrive lo storico Franco Cardini nella presentazione, “renda adeguatamente giustizia a Oriana, dopo montagne di carta stampata che le sono state dedicate”.