Bettino Ricasoli, lo Stato unitario e il suo difficile debutto
La Nazione, 03-02-2013, Guglielmo Vezzosi
Bettino Ricasoli – il «barone di ferro» (1809-1880), uomo politico toscano, tra l’altro fondatore de «La Nazione» nel 1859, in pieno fervore risorgimentale e patriottico per le sorti del nascente stato unitario – fu deputato dal 1860 (scelto nelle elezioni che si tennero dopo il plebiscito che consacrò l’unione della Toscana al Regno d’Italia)
fino alla morte. Le edizioni Polistampa raccolgono ora in un interessante volume curato da Alessandro Breccia e sostenuto dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Ricasoli i «Discorsi parlamentari» del politico toscano pronunciati alla Camera e al Senato del Regno in qualità di membro dell’assemblea elettiva, di presidente del consiglio o di
ministro. Ogni discorso è preceduto da una nota introduttiva che permette di capire il contesto politico-parlamentare del momento. Tra i numerosi temi di interesse storico, gli interventi sulle principali questioni politiche e sociali del primissimo periodo unitario, quali i rapporti Stato Chiesa, quelli col movimento garibaldino e la questione romana. Un bel documento di storia risorgimentale.