Il «presente anteriore» di Rossella Martina
Toscana Oggi, 23-12-2012, Antonio Lovascio
Ha fatto sua una teoria di Seneca, ponendola come epigrafe del libro: «Tutti noi abbiamo un medesimo numero di antenati…; di nessuno l’origine va oltre la memoria umana. Platone dice che non c’è re che non discenda da schiavi, non c’è servo che non discenda da re. Un lungo alternarsi di vicende ha mescolato tutte queste categorie, e la fortuna le ha rovesciate sotto sopra». Confermando, se ce ne fosse ancora bisogno, che la fantasia letteraria giunge dove non possono arrivare il ricordo e la percezione, la giornalista Rossella Martina ha dato alla luce un romanzo storico quanto mai stravagante e coinvolgente, ambientato nella sua città natale – Viareggio – ma che dalla Versilia spazia poi per tutta la Toscana, con tappe intriganti ma a volte penose nel Regno di Lucca, a Firenze, Livorno e Pistoia, nella Germania di Hitler, nel Regno di Francia segnato dall’assalto alla Bastiglia e dalla Rivoluzione. Il titolo è quanto mai suggestivo e di per se sé indicativo: Presente anteriore (editore Mauro Pagliai).
Assistita da due Alieni, la scrittrice si muove in un continuo andirivieni tra l’oggi, il passato e il futuro, facendo vivere avventure singolari ai suo
i protagonisti, giovani studenti di un liceo alla scoperta spasmodica delle radici dei loro avi. I veli del mistero si alzano poco a poco e creano suspense nel lettore. E l’ultimo a cadere è proprio quello dell’insegnante che tiene in pugno la curiosità della sua classe: il professor Foscolo Volperossa, ripercorre con gli allievi le vicende sentimentali del nonno e la sua passione per Matilde; un amore lontano contrassegnato da un «lieto fine».
Tante storie e saghe familiari che si intrecciano e ci portano in mondi ed epoche diversi. Ad esempio Clarita – così narra la finzione di Rossella Martina – non sa che un suo progenitore (ha fatto fortuna a Costantinopoli!) fu rapito da un’ottantina di corsari turchi nel 1565; quando – approdati alla fossa dell’Abate – passando tra i boschi da Montramito verso Massarosa, «entrati di casa in casa catturarono 42 persone tra uomini, donne e putti, dopo aver tolte le funi alle campane affinché non si potesse dare l’allarme». Angelo e Giulio, due amici per la pelle, scoprono invece di avere un bis-bis-nonno in comune: si diceva fosse figlio del Re di Francia Luigi XVI, marito di Maria Antonietta d’Aus
tria, che all’inizio destò tante speranze per la sua semplicità di vita e onestà nei costumi. Ma sfogliando l’album di famiglia di tanti personaggi, ci imbattiamo nella fuga di Napoleone dall’Elba, nel transito da Viareggio di Paolina Bonaparte, poi in quello di Pio VII con tutto il suo seguito. E venendo al Novecento, non mancano riferimenti alle tragedie che si sono consumate ai piedi delle Apuane nelle due Guerre mondiali, durante la Resistenza; alle deportazioni a Buchenwald, all’arrivo salvifico della V Armata americana. Quasi cinque secoli passati al setaccio.
Con Presente anteriore Rossella Martina ha cambiato tematiche, ma rimane intatta la sua frizzante capacità di narrare vicende umane complicate, già riscontrata nei numerosi racconti pubblicati, in particolare nei romanzi Rosa Prova. La donna che rammenda il destino (1999), Facoltà di silenzio (2003), La bambina di pietra (2007) e nel saggio Croce giornalista (2005), molto diversi dal libro-denuncia sul degrado dell’ex Perla della Versilia (2011), che sta ancora attirando l’attenzione dei media ed è ormai un impegno culturale e politico quotidiano per la scrittrice di Bargecchia e il suo Movimento.