Quella pietra di luna della raccolta Bianchi
La Repubblica, 17-10-2012, Gaia Rau
Intarsi preziosi che ben poco hanno da invidiare al più rinomato commesso di pietre dure, tecnica principe del mosaico fiorentino. È alla scagliola, detta anche pietra di luna, che l’ Ente Cassa di Risparmio dedica la sua nuova mostra, intitolata Alchimie di colori e inserita nel programma di Florens 2012, che inaugura oggi nelle sale espositive di via Bufalini. Tecnica di intarsio antichissima, conosciuta dai romani e amata dai Medici e dai Lorena prima di cadere vittima di un lungo periodo di oblio, la scagliola, ricavata dalla polvere della selenite mescolata a pigmenti colorati e colle vegetali, è tornata a imporsi nel panorama dell’artigia
nato fiorentino cinquant’anni fa grazie a Bianco Bianchi (19202006), artista lui stesso e appassionato collezionista. La sua straordinaria raccolta, parte della quale è in mostra nei locali dell’Ente, conta 130 pezzi tra quadri, cornici, arredi e oggetti liturgici o profani dal XII secolo in poi, ed è oggi considerata la più importante al mondo. La affiancano alcuni pezzi contemporanei realizzati dai figli di Bianco, Alessandro ed Elisabetta Bianchi, nel laboratorio di famiglia e una piccola sezione didattica. «Mio padre era un impiegato con la passione per l’ arte - racconta Alessandro - iniziò a sperimentare questa tecnica
sul tavolo di cucina, incuriosito dal fatto che non venisse praticata da decenni. Contemporaneamente, iniziò a collezionare pezzi antichi, grandi e piccoli. A renderlo celebre fu l’ incontro con il figlio di Prezzolini, che lo portò in America». Grazie alla fama raggiunta negli Usa, Bianchi iniziò a ricevere committenze importanti e alcuni dei suoi pezzi fanno parte delle collezioni, fra gli altri, di Carlo d’ Inghilterra, delle famiglie Agnelli e Versace e dei duchi di Kent.
Spazio mostre dell’ Ente Cassa, v. Bufalini 6 inaug. oggi ore 17. Fino al 18/I; lun.-ven. ore 10-19 sab. e dom. 10-13.30 e 15-19. Ingresso libero