Giovannelli tra Rosso Fiorentino e Daniele da Volterra
Giornale dell’Arte, 17-08-2012, Fabrizio Lemme
Nonostante sia Socio Ordinario dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze (prima Accademia Italiana, fondata da Giorgio Vasari nel 1563 e presieduta, fino alla morte, da Michelangelo), Roberto Giovannelli non può certo definirsi «pittore accademico». La sua è un’arte della memoria, intesa in senso junghiano come memoria collettiva, che emerge dall’inconscio.
Ne dà c
onferma la mostra «Et in Armenia Ego» che fino al 30 settembre vede le opere di Roberto Giovannelli inserite a fianco dei capolavori della Pinacoteca Civica, dalla celeberrima «Deposizione» di Rosso Fiorentino sino a Daniele da Volterra, Luca Signorelli, Baldassarre Franceschini detto «il Volterrano» e tanti altri): inserimento discreto, commento affettuoso alla pittura di grandi Maestri, to
scani come lui.
La memoria del viaggio in Armenia, recentemente compiuto da Giovannelli, è affidata a immagini ispirate dall’incontro con la culla della nostra civiltà: non dimentichiamo che l’Arca di Noè, dopo aver peregrinato in balia delle acque, si fermò in Armenia, sul Monte Ararat e da qui i sopravvissuti al diluvio ripresero a popolare il mondo, ovviamente quello occidentale.