Voci dell’Oriente
Bulletin Codicologique, 01-07-2011, ––
Questa mostra (4 marzo – 30 giugno 2011) di quarantadue codici greci della Biblioteca Medicea Laurenziana costituisce una significativa testimonianza della diaspora bizantina in Italia, recepita dalla Firenze del Rinascimento per studiare la civiltà della grecità classica nella lingua originale e contestualmente ridarle nuova linfa nelle nuove edizioni del testo greco, non meno che nelle traduzioni latine patrocinate dai Medici. La Bisanzio «magazzino della letteratura antica non religiosa» è tangibilmente conservata nelle collezioni dei Medici e degli umanisti fiorentini della Laurenziana. La letteratura e l’arte della miniatura a Costantinopoli sono documentate in un’ampia panoramica pressoché esaustiva nei codici di questa esposizione. Il catalogo li presenta in forma organizzata per generi letterari, affinché il lettore, anche sprovveduto, possa avvicinarsi alla cultura bizantina quasi in tutte le sue espressioni. Oltre alla storia sacra (a testimonianza
per i fedeli cristiani) in questi codici sono rappresentate poesia e drammaturgia, oratoria, filosofia, scienze matematiche e fisiche, storiografia.
Studiosi delle Università di Bologna, Milano, Firenze, Pavia e della George Washington University di Washington D. C., sapientemente coordinati e stimolati da Massimo Bernabò, si solo presi l’incarico di illustrare questi manufatti nell’ottica dell’evoluzione progressiva della «produzione poetica, storiografica, filosofica, retorica, militare, agronomica, medica e astronomica, concentrandosi specialmente sui s. X-XI» a Costantinopoli. Nell’ombelico dell’Oriente di quei secoli furono salvate e trascritte in nuove edizioni nella nascente minuscola greca le molteplici espressioni della letteratura greca antica da parte dei filologi bizantini. Molte di queste edizioni sono conservate alla Laurenziana nell’originale testo critico, spesso l’autografo redatto dall’editore del Medioevo greco.
Le schede
illustrative dei singoli codici esposti sono inserite nella sintesi storica del genere letterario al quale appartiene il testo del manoscritto. Si aprono con una breve ma precisa descrizione del manufatto: segnatura, consistenza, fascicolazione, copisti, tipologia scrittoria, miniatura e ornato, legatura e provenienza. La fortuna dell’opera, la valutazione dell’assetto stemmatico del codice e la sua genesi strutturale costituiscono la parte più corposa dell’esposizione; a conclusione una bibliografia criticamente ben calibrata. Ne risulta un prezioso approfondimento e aggiornamento del sia pur rispettabile ma ormai superato catalogo del Bandini. L’implementazione è a vari livelli, codicologico, paleografico, storico testuale e della storia della filologia classica; notevole è il contributo originale di storia dell’arte. Numerosi sono infatti i confronti, appropriati e significativi, con gli aspetti miniaturistici di manoscritti conservati in biblioteche di tutto il mondo.