La Sinfonia di Pizzuto
La Repubblica, 01-07-2012, Silvestro Livolsi
Ormai da anni, l’editrice fiorentina Polistampa si dedica alla ristampa delle opere narrative dello scrittore siciliano Antonio Pizzuto. L’ultimo volume, edito di recente, è Sinfonia, che uscì originariamente nel ’66 e nella volontà di Pizzuto doveva rappresentare un punto di svolta nella sua arte narrativa, una rivoluzione stilistica e formale che eliminava la struttura tradizionale del racconto, facendo scomparire personaggi, nessi causali e temporali, insomma trama e tessi
tura della narrazione. In Sinfonia, prendevano corpo, in un caotico ma creativo procedere, privo di punti di riferimento spazio-temporali, in un’ incandescente eruzione linguistica, ricordi e immaginazioni dello scrittore: i primi per lo più legati ai suoi luoghi di vita (Castronuovo di Sicilia, il paese degli avi e Palermo la città dove visse e operò da questore), le seconde caratterizzate da surreali invasioni di serpenti, da foreste magiche eccetera. A chiarire – o per meglio di
re a vivisezionare – il contenuto dei testi che compongono la Sinfonia pizzutiana adesso riproposta è il commento che Antonio Pane ha dedicato al libro, imponente nella mole e quindi denso di informazioni non solo su genesi e senso del libro, ma anche sull’intero universo poetico e umano di Pizzuto, sulle sue colte e vaste letture, sulle sue frequentazioni intellettuali: esempio delle quali sono gli scambi epistolari con Lucio Piccolo e il privilegiato rapporto con il critico Gianfranco Contini.