Lo stemmario fiesolano
Corrispondenza, 25-12-2012, Silvano Sassolini
Agli inizi del Novecento il comune di Fiesole ebbe il gradito dono di un prezioso codice del sec. XVII intitolato XC armi di podestà di Fiesole. Donatore era l’irlandese sir Arthur Vicars ma non si sono mai potute ricostruire esattamente le vicende dello stemmario e come fosse finito a Dublino. L’elegante volume presente con perfette immagini le insegne araldiche dei podestà che hanno amministrato Fiesole nei secoli XVI e XVII così come sono state disegnate nel prezioso stemmario, e a completamento di questo raro documento cartaceo sono state aggiunte le immagini degli stemmi in pietra ancora oggi conservati nel palazzo comunale. Come si legge nelle Avve
rtenze di pag. 4, il volume è il prodotto unitario dei tre curatori ma per essere più esatti si deve precisare che a Luigi Borgia si devono le pagine introduttive e le descrizioni blasoniche, a Maura Borgioli i capitoli sulla podesteria di Fiesole e sulle vicende moderne dello stemmario ora pubblicato, e infine a Carlo Salvianti il profilo di alcune casate che ebbero un loro membro chiamato alla carica di podestà sul colle lunato. Per chi sa poco o niente di araldica diremo subito che Borgia è uno dei massimi esperti italiani dell’argomento e lo dimostrano queste pagine dove anche il neofita riesce a formarsi una prima seria informazione sulla materia,
dall’origine degli stemmi nati nel corso del sec. XII come semplici segni distintivi di chiunque lo volesse e poi diventati anche simboli di classificazione sociale (e le armi dei magnati erano plena et bete cognita, come si diceva n epoca medievale). Aggiungeremo brevemente che la pubblicazione degli stemmi ha consentito a Maura Borgioli, che è stata per decenni la figura fondamentale per il riordinamento e la valorizzazione dell’archivio storico del comune fiesolano, e a Carlo Salvianti, noto studioso di storia locale e autore di pregevoli saggi, di darci un quadro della storia di Fiesole tra la fine dell’età medievale fino agli anni di Pietro Leopoldo.