Le ceramiche invetriate della «dinastia»
Giornale dell’Arte, 01-05-2012, Simona Verrazzo
Otto biografie, le schede tecniche di 97 opere, un apparato fotografico che permette di cogliere i più piccoli particolari delle forme e dei colori: La raccolta delle robbiane è un lavoro documentato, puntuale, che accompagna il lettore attraverso una delle collezioni più importanti d’Italia, unica nel suo genere: le ceramiche invetriate del Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Il volume è curato da due delle massime esperte del settore, entrambe vicedirettrici del museo, Beatrice Paolozzi Strozzi e Ilaira
Ciseri. Il Bargello, il cui primo nucleo risale al 1255, fa oggi parte del Polo Museale Fiorentino, insieme, tra gli altri, alla Galleria degli Uffizi e a Palazzo Pitti. Tra le sue collezioni spiccano le sculture, compreso il celebre David bronzeo di Donatello, e le «arti minori», in cui rientra la vastissima produzione della dinastia dei della Robbia e quella più contenuta della famiglia dei Buglioni. Il volume si concentra esclusivamente sui loro lavori in ceramica invetriata, riuniti sotto il termine «robbiane&raqu
o;, ragione per cui non figura schedata l’imponente Pietà di Andrea della Robbia. I primi capolavori che s’incontrano sfogliando il catalogo sono quelli di Luca della Robbia, capostipite della bottega di via Guelfa: è lui che crea la tecnica della terracotta invetriata. l’artista più noto della famiglia sarà però il nipote Andrea, figlio di suo fratello Marco. È sua l’opera scelta per la copertina: la Madonna col Bambino, detta «Madonna degli Architetti», del 1475.