Vis-à-vis con Raffaello Ojetti
Caffè Michelangiolo, 15-02-2006, Eugenia Querci
Una monografia di Sofia Crifò illumina una personalità dimenticata, architetto e uomo di profonda cultura, protagonista della vita artistica romana dell’epoca postunitaria

Chi era Raffaello Ojetti? Più di un lettore, forse, si porrà questa domanda. Il ricco e circostanziato volume di Sofia Crifò, Raffaello Ojetti architetto nei primi cinquant’anni di Roma capitale, recentemente pubblicato da Polistampa (2004) per Banca CR Firenze, permette di formulare una risposta esauriente che restituisce a questa figura il suo posto e il suo merito. Diremo mano a mano come e perché.
… Dal denso incrocio di rimandi e richiami nel testo di Sofia Crifò, Raffaello Ojetti emerge come un uomo profondamente radicato nel suo tempo ma anche, in una prospettiva molto moderna, un consapevole ed appassionato difensore del bene artistico inteso come patrimonio comune, motivo di orgoglio e «fonte di perenne ricchezza pubblica».
… I p
ersonaggi, i temi e le vicende legate alla figura di Ojetti e al ricco universo umano e intellettuale che gli ruota intorno, si inseguono e si rincorrono nelle pagine della monografia, preparando gradualmente il lettore ad una conoscenza sempre più profonda degli attori, siano essi protagonisti o più defilate comparse. Si delinea progressivamente la fitta e varia rete di relazioni che garantisce ad Ojetti non solo la vivacità del suo instancabile attivismo culturale ma anche, contestualmente, una nutrita serie di commissioni in qualità di architetto ed esperto di restauro sensibile all’interpretazione storicista.
… Terminata la lettura del volume, Raffaello Ojetti è ormai divenuto una figura familiare nella sua complessità: un intellettuale, un restauratore, uno storico, un architetto e l’ideatore di una messe notevolissima di iniziative culturali, siano esse esposizioni, imprese editoriali o pubblicistiche. Nonostante la
grave dispersione del suo archivio personale, attraverso ricerche documentarie e bibliografiche accurate, l’autrice riannoda con intelligenza i fili della vicenda professionale e privata di Ojetti e della sua cerchia, ripercorrendola con una vena sempre vivace e uno stile limpido e risoluto. Nella sua innegabile vocazione specialistica, l’opera, raffinata anche nella confezione, fornisce una ricchissima collezione di materiali, analisi e considerazioni critiche utili alla definizione del del clima culturale e dell’humus intellettuale post unitario romano e delle sue personalità. Ma allo stesso tempo il volume si concede, agile e gustoso, anche alle smanie del lettore occasionale che, balzando di paragrafo in paragrafo, si ritrova a percorrere tappe importanti di una storia relativamente recente, vivificate dall’intersecarsi di vicende, scelte e circostanze che hanno, come sempre dovrebbe essere, innanzi tutto un sapore umano.