Trismegisto, ermetico per scelta
Il Sole 24 Ore, 26-02-2006, Paolo Rossi
… Il libro di Ilaria Parri dà limpidamente conto dello stato della «questione ermetica», esamina in modo ravvicinato la struttura narrativa dell’Asclepius, si ferma sui grandi temi della dottrina: il Dio uno-tutto, la creazione, l’uomo grande miracolo, le vie della salvezza, la teurgia (ovvero l’arte magica con la quale gli dèi venivano temporaneamente costretti a incarnarsi in statue). È limpidamente scritto ed è il miglior testo al qual
e si possa far ricorso per conoscere le straordinarie pagine che hanno da molti secoli appassionato un grandissimo numero di studiosi.
Questo giudizio vale anche per coloro che non siano disposti a condividere le tesi interpretative coraggiosamente presentate dall’autrice che possono essere così enumerate: 1) il testo non è, come largamente si ritiene un florilegio o una compilazione: sarebbe invece opera di un singolo autore; 2) il discorso di
Ermete avrebbe un fin qui non riconosciuto saldo impianto filosofico e concettuale, avrebbe cioè la forma di «una riflessione filosofica compiuta»; 3) la coerenza e l’unità della dottrina sarebbero però «adombrate e talora intenzionalmente celate nel testo» la cui comprensione si configura pertanto necessariamente come un’ermeneutica. Quest’ultima, nella sua versione gadameriana, è indubbiamente capace di straordinarie imprese.