Il libro della settimana
La Nazione, 02-10-2011, Massimo Biliorsi
«Voleva stare di fronte alla natura senza nulla, nudo, come una pianta d’autunno quando perde le foglie, spoglio di tutto. Essere proprio alla pari: non volevo niente che mi desse un vantaggio». Sono le significative parole di Piero Bossi, autore, assieme a Linda De Angelis, di Quattro animali in viaggio, stampato da Mauro Pagliai Editore. La descrizione di un viaggio a piedi, dalla Lombardia alla Toscana, e poi il ritorno a Verona: l’autore, un cavallo e due cani. Un itinerario più della mente che geografico: c’è il senso della solitudine, del voler riflettere, della compagnia “giusta”, del semplicemente ritornare uomo. Cercare e vincere una sfida, non tanto con la natura quant
o con se stessi, con riflessioni a voce alta sul carattere dei suoi compagni di avventure, gli imprevisti, a cominciare dall’attraversamento di un ponte, fino alla descrizione dei paesaggi, delle terre visitate. La disavventura per il morso di una vipera, una fastidiosa tendinite, ma soprattutto i ricordi di altri viaggi, gli incontri di una vita, le amarezze di vedere finire mestieri e abitudini. Poi, attraverso la Liguria, l’ingresso in Toscana, facendosi accompagnare da gustose osservazioni come «...prima di partire avevo fatto un accordo con loro tre, cavalli e cani – però loro non lo sanno – che nessuno avrebbe fatto il furbo con gli altri. Insomma, siamo tutti a piedi, siamo c
ompagni di viaggio». Un libro che si legge tutto d’un fiato, proprio come il senso dell’avventura di Piero Bossi e dei suoi inseparabili amici. Luoghi anche molto conosciuti: Spannocchia, Corsano, tutti in terra senese, soprattutto nell’azienda agricola della prima località, dove il nostro protagonista si trova a proprio agio, tanto da rimanerci per un po’. C’è tempo di far nascere sentimenti, di incontrare personaggi senza tempo, insomma, un viaggio ricco di emozioni e spunti su cui riflettere e che possiamo riassumere con «…il viaggio ha rafforzato la mia tendenza a essere nomade. Non so da dove è venuta, forse l’avevo già nella mia indole, nel mio essere animale».