Addio a Rodolfo Doni, voce del cattolicesimo
QN - Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno , 03-10-2011, Enrico Gatta
Tra i riconoscimenti avuti il premio selezione Campiello, il premio selezione Napoli, il premio Castiglioncello, il premio Vallombrosa
È morto Rodolfo Doni, intellettuale considerato uno dei maggiori scrittori cattolici contemporanei. Era nato a Pistoia il 20 marzo del 1919. Doni, fiorentino d’adozione, era ricoverato in una clinica da una settimana, dopo un attacco ischemico da cui non si è più ripreso. I funerali saranno celebrati martedì prossimo alle 10 nella chiesa dei santi Chiara e Francesco a Montughi (Firenze). Il suo ultimo romanzo, scritto nel 2008, è stato Con te nella resurrezione. Memoriale per un figlio, dialogo toccante, tra terra e cielo, in cui Doni si rivolge al figlio scomparso nel 1990 in un incidente d’auto. Una trentina le sue opere. Fra le più note Sezione Santo Spirito (1959), Muro d’ombra (1974)
, Servo inutile (1982), La doppia vita (1980), Le grandi domande (1987), Un filo di voce (1993), Il Presidente e il filosofo (1995), La fatica della storia (1998). È stato autore di biografie di grandi santi (Agostino, 2000; Francesco d’Assisi, 2001; Chiara d’Assisi, 2003), di futuri santi (Giorgio La Pira, 2004) e di una recentissima Storia di Gesù. Tratti di vita, ritratti di umanità (2005). Tra le opere sicuramente più sofferte e meditate, il Colloquio con Lorenzo (1993) e il Dialogo sull’Aldilà (1998) dedicate al quarto figlio, Lorenzo, morto in un incidente stradale a 22 anni mentre andava a Taizé alla comunità di Frere Roger.
Tra i riconoscimenti avuti il premio selezione Campiello, il premio selezione Napoli, il premio Castiglioncello, il premio Vallombrosa e il premio selezione Estense. Il valore dell&rsqu
o;opera letteraria di Rodolfo Doni è stata riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Il suo pensiero ha attraversato vari decenni della storia italiana, incrociando, nei suoi molti romanzi e saggi, i temi e le sfide cruciali del nostro tempo. Il suo sguardo è sempre stato segnato da un desiderio di conoscenza e da un’interrogazione animata dalla fede.
Doni diceva di avere due anime: quella letteraria e quella spirituale-religiosa. “Ho trovato la mia fede in guerra e quindi ha radici profonde. Orgoglioso com’ero da ragazzo, la fede volevo trovarla da solo, non volevo che fosse quella che avevo ricevuto dalla parrocchia o dalla mamma”. La fede l’ha cercata e l’ha trovata durante un lungo ricovero in un ospedale militare, quando ebbe modo e tempo di leggere e di studiare tanti libri. Diceva “Sono un autodidatta”.