L’esercito dei fiorentini “per forza e per amore”. Chi e quanti sono i cittadini onorari
La Nazione, 13-03-2011, Giovanni Pallanti
Si deve a Luciano Artusi e Roberto Lasciarrea il libro-catalogo “Fiorentini per Forza e per Amore” (edizioni Sarnus). Il lavoro è stato sicuramente faticoso perché non è facile ricostruire la storia dei 107 Cittadini Onorari dal 1848 a oggi. Quindi merito ai due autori per aver fatto questo lavoro molto difficoltoso. Certamente fa una certa emozione scorrere i nomi di coloro che hanno avuto la cittadinanza onoraria della nostra città. Ci sono tra di loro letterati, uomini politici, poeti, musicisti e sacerdoti. Ne cito alcuni: Arturo Toscanini, Vittorio Gui, Eugenio Montale, Harold Acton, Rita Levi Montalcini, John Pope-Hennessy, Luciano Berio, Vittore Branca, Mario Rigoni Stern, Bruno Bartoletti, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Mario Monicelli e Roberto Benigni. E poi, visto che siamo a festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Itali
a, è bene ricordare che sono cittadini onorari di Firenze, Vincenzo Gioberti, Raffaele Cadorna e soprattutto Camillo Benso, conte di Cavour, e Giuseppe Garibaldi. Com’è facile comprendere ci sono personaggi che rappresentano momenti particolari della storia d’Italia. Se mettiamo da parte gli uomini di cultura, si comprende che la Cittadinanza Onoraria è stata concessa in ossequio ai dominanti di turno. Basti pensare a quelle conferite a Benito Mussolini e a Galeazzo Ciano. Nel libro si ricorda che, in questi ultimi anni, è stata votata una delibera per il ritiro della cittadinanza onoraria a Mussolini. Una grande sciocchezza. Nessuno può negare che nel 1923 tantissimi fiorentini fossero sostenitori di colui che diventerà Duce del Fascismo. Rimane da sottolineare come in una città molto laica come Firenze siano stati fatti
cittadini onorari il cardinale Elia Dalla Costa, don Facibeni, don Luigi Ciotti e don Ferdinando di Noto, il sacerdote siciliano che si batte da anni contro la pedofilia e che non è citato nel libro perché decorato recentissimamente. Così come compare tra i cittadini onorari, Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolarini. Il lavoro di Artusi e Lasciarrea ha un limite di fondo: non dice chi sono i proponenti delle diverse cittadinanze onorarie. Il punto politico per eccellenza in queste vicende è chi ha proposto le diverse cittadinanze. Per esempio: quelle concesse ai rappresentanti della lotta per la libertà nei paesi comunisti come quella di Sakharov e di Walesa, sono state imposte dai democristiani e dai socialisti ai comunisti nel consiglio comunale di Firenze. In una prossima edizione del volume sarà bene ricordarlo.