Quando l’ex assessore-sceriffo venne arruolato nella Gladio Rossa
QN - Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno , 21-01-2011, Paola Fichera
Doveva essere un campeggio estivo di formazione e dibattito politico, uno di quelli che, alla fine degli anni ’60, andavano per la maggiore nel vecchio Pci, invece Graziano Cioni, il giovane empolese segretario provinciale della Fgci fiorentina, fu arruolato nella Gladio rossa e addestrato, di nascosto a usare le armi «se fosse stato necessario». Cioè nel caso in cui fosse scattato l’«allarme rosso» contro i comunisti italiani. A raccontare l’esperienza è lo stesso Cioni nell’autobiografia che ha presentato ieri. Titolo: «Cioni ti odia» (edizioni Sarnus, pp. 192, 15 euro). Nel libro, che ripercorre gli ultimi quarant’anni della vita politica fiorentina,l’
ex assessore-sceriffo, ex vicesindaco e senatore, racconta l’episodio della sua ’Gladio Rossa’. Correva l’anno 1969 e quel campeggio, un vero e proprio campo di addestramento, si tenne a Bulbana, sull’Appennino Tosco-Emiliano. Per una decina di giovani si trattò di una specie di battesimo del fuoco. Per il resto la ’Gladio Rossa’ di Cioni ha il sapore della politica di provincia. Fatta di grandi ideali e scarsi collegamenti con la realtà nazionale. «Alla vigilia del fatidico 7 dicembre 1970 – racconta – un membro della segreteria nazionale del Pci incontrò a Empoli sull’autostrada il dirigente della federazione fiorentina Silvano Peruzzi, detto il ’
;colonnello’ e per la prima volta scattò l’allarme rosso: il livello più alto. Il piano stabiliva: dormire fuori casa e riunirsi in gruppi in posti stabiliti per valutare il da farsi». Finì in una nottata all’addiaccio «a contare i mezzi militari che passavano sulla Statale 67». «Ci mettemmo – scrive Cioni – in un fosso a fianco del ristorante Bianconi e dopo tre ore di attesa decidemmo di andare dal fornaio di Cortenuova a farci una bella schiacciata calda». Nel 1972 nuovo allarme. «Stavolta mi fecero stare due giorni accanto a un telefono in via Nazionale dove avrei dovuto ricevere delle vitali telefonate che fortunatamente non arrivarono mai».